Un generico impegno ma nessuno stanziamento concreto per colmare il gap digitale tra Nord e Sud del mondo. Mentre nessun passo avanti è stato fatto sul fronte di chi gestirà il futuro di Internet.
Questo l'esito del summit sulla "Società dell'informazione", che per 3 giorni ha visto a Tunisi delegati di 176 Paesi. Il vertice riafferma la validità dei punti delineati a Ginevra due anni fa, ma non mette in campo gli strumenti per ottenere i risultati auspicati. Il Fondo di solidarietà volontario, destinato a finanziare progetti in Paesi emergenti, ha raccolto ad esempio solo 8 milioni di dollari. Sul controllo di Internet, poi, la montagna partorisce un topolino: l' ONU decide di non decidere e la gestione della rete rimane sostanzialmente nelle mani degli Usa. L’unico punto su cui si è trovato un accordo è l’istituzione dell’Internet Governance Forum che l'anno prossimo, sotto l'egida dell’ONU, si riunirà per la prima volta. Si occuperà di tutti i fronti caldi delle nuove tecnologie: dal crimine informatico allo spam, dal digital divide alla sicurezza informatica. Sarà, però, un organismo internazionale a carattere consultivo, quindi privo di poteri decisionali. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=147 Notiziario http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=133 - - - - - - - - - - - - - - - - - Col nanopublishing editori di se stessi? “Ehi! Negli USA Gawker Media paga 2000 dollari al mese i propri collaboratori! Allora significa che ci si può guadagnare, sui blog”. Fra le tante scorciatoie alla complessità del mondo che la rete e le tecnologie che la sostengono hanno fatto balenare c’ è anche la possibilità di usare il web come piattaforma agile per fare gli editori di se stessi. E’ il nanopublishing. Se ne sta riparlando di nuovo in questi giorni – giorni di congiuntura sempre più incerta anche sul fronte della professione giornalistica - su molti blog . Ci sono pareri discordanti come al solito, con gli ottimisti che guardano anche ad alcune esperienze Usa che sembrerebbero promettenti e i pessimisti che ricordano le varie illusioni - e le relative ‘’bolle’’ – che la rete ha registrato e macinato in questi anni. Forse vale la pena darne conto. Spiegando meglio, intanto, che cos’ è il nanopublishing. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=146 - - - - - - - - - - - - - - - Periferie in fiamme: se i media ''stigmatizzano'' Acrimed (Action critique médias) ripropone le riflessioni del sociologo Patrick Champagne, allievo di Pierre Bordieu, sulla ‘’stigmatizzazione’’ dei giovani beurs da parte degli organi di informazione e sulla ‘’violenza invisibile’’ dei media. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=141 - - - - - - - - - - - Un reporter non embedded in Iraq Intervista a Dahr Jamail Gli sforzi, giorno per giorno, per rimanere al sicuro mentre lavorava in Iraq; l'opinione pubblica degli Iracheni sull'occupazione; come gli Stati Uniti stiano istigando la guerra civile nel paese; e, infine, alcuni consigli ai giornalisti indipendenti ed agli attivisti contro la guerra. Sono i temi al centro di una lunga e interessante intervista a Dahr Jamail raccolta da Benjamin Dangl e pubblicata qualche giorno fa da Znet.it. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=143 - - - - - - - - - - - - Il mercato delle notizie e la perdita di lucidità ’Verità e informazione, critica del giornalismo contemporaneo’’, un saggio di Marco Niro per le edizioni Dedalo in libreria dal 22 novembre http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=145 - - - - - - - - - - Pedrag Matvejevic finirà in prigione? Il tribunale di Zagabria ha condannato, con la condizionale, il noto scrittore Predrag Matvejević a cinque mesi di reclusione per un testo pubblicato quattro anni fa a Zagabria e Trieste. Nel saggio intitolato “I nostri talebani”, Matvejević denunciava quegli intellettuali che, durante le guerre nell'ex Jugoslavia, “stavano dalla parte del crimine, incitavano a farlo, lo hanno nascosto, giustificato in vari modi e tuttora cercano di giustificarlo”. La sentenza del tribunale di Zagabria, emessa sulla base della denuncia di uno degli scrittori citati nel testo di Matvejevic, ha provocato stupore e indignazione da parte di scrittori, giornalisti e associazioni di tutto il mondo. http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=142