“Una breccia nel muro del silenzio dopo gli appelli della Federazione Nazionale della Stampa Italiana alla politica per iniziative di riforma condivise a sostegno dell’editoria. Avevamo detto che su questo terreno c’è urgenza in materia per azioni comuni della politica, dell’industria dell’informazione e dei giornalisti, soggetti tutti impegnati appena due giorni fa in un confronto proprio nella sede della Fnsi.
Le prese di posizioni di oggi del Presidente della Fieg Boris Biancheri, degli Onorevoli Giulietti, Bonaiuti e Carra riconoscono questa esigenza condivisa e indicano la praticabilità di una strada legislativa inopinatamente non maturata nella legislatura anticipatamente conclusa, proprio alla vigilia della valutazione parlamentare di un processo di riforma. Avevamo considerato basi di un primo intervento il Ddl Bonaiuti, sotto il governo Berlusconi, e ipotesi utile ad avviare un rinnovamento dell’iniziativa dello Stato nel settore il Ddl Levi, durante il governo Prodi. L’industria dell’editoria e il lavoro professionale che deve garantire qualità e democrazia dell’informazione hanno necessità di pulizia e regole che cancellino dal panorama dei beneficiari di contributi pubblici pirati e imbroglioni di varia specie, di meccanismi qualificanti che considerino primario il rispetto da parte delle aziende della dignità del lavoro e dei contratti, di un welfare per il settore uguale agli altri ambiti produttivi e non scaricato impropriamente sui versamenti previdenziali dei lavoratori, di semplificazioni normative, di assi di intervento nitidi per un vero mercato che assicuri pluralismo. La Fnsi sollecita le forze parlamentari - e ancora di più lo farà con energia all’indomani del voto - a dare segnali immediati e concreti di fiducia per un settore di vitale rilievo democratico, fondamentale per lo sviluppo del Paese.” GIULIETTI, SUBITO LEGGE BIPARTISAN PER L'EDITORIA ''È ora e tempo che tutte le forze politiche assumano un impegno pubblico e trasparente a portare immediatamente in discussione e in votazione in Parlamento una nuova legge organica, di carattere industriale, sul libro e sull'impresa editoriale, che nasca in primo luogo dalla fusione delle parti comuni dei disegni di legge già presentati in passato dagli onorevoli Bonaiuti e Levi'': è l'appello lanciato da Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. Attraverso una ''larga alleanza'', che coinvolga anche ''le parti sociali, gli imprenditori, le associazioni sindacali e professionali'', sottolinea Giulietti, è possibile mettere a punto ''un progetto di riforma semplice e agile, fondato sulla semplificazione amministrativa, sull'abrogazione ogni forma contributo parassitario o clientelare, sull'utilizzo di ogni risorsa per premiare le imprese sane e in regola. Una legge chiara e di pulizia, anche morale, che si può portare ad approvazione entro sei mesi dalla formazione del nuovo Parlamento''. L'importante è che ci sia ''l'impegno comune a mettere fuori finalmente gli imbroglioni, i lestofanti, chi ha usato il denaro pubblico ad altri fini'', sottolinea ancora il portavoce di Articolo 21, impegnato in questi giorni in un viaggio ''attraverso le realtà editoriali piccole e medie, nel mondo del libro, della rete. Da questi mondi - sottolinea - si solleva un comune grido di dolore, un appello che finora la politica non ha raccolto: non si parli sempre e solo dei soliti noti, non si rassicurino sempre e soltanto i grandi gruppi televisivi, i monopolisti, chi ha acquisito nei decenni posizioni dominanti''. (ANSA) BONAIUTI, SI' A SOLUZIONE CONDIVISA PER L'EDITORIA Sì a un confronto bipartisan nella prossima legislatura per arrivare a una riforma condivisa del settore dell'editoria: l'on. Paolo Bonaiuti, già 'padre' di un disegno di legge di riforma del settore che nell'ultimo governo Berlusconi non vide la luce nonostante l'ampio consenso parlamentare, apre alla proposta formulata da Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, e accolta con favore anche dal presidente della Federazione degli editori. ''Sono da sempre favorevole - sottolinea Bonaiuti - ad una soluzione condivisa dei problemi dell'editoria. E l'ho dimostrato nei fatti in cinque anni da sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria. Tanto è vero che il disegno di legge che portava il mio nome è stato largamente votato anche dall'opposizione senza riuscire purtroppo a tagliare il traguardo finale, mentre la legge varata successivamente dal governo Prodi non è mai arrivata in Parlamento''. ''Dovremo, comunque, continuare anche nella prossima legislatura a lavorare con spirito condiviso - conclude Bonaiuti -, necessario in una materia delicatissima che riguarda la diffusione delle idee e della cultura''. (ANSA) CARRA, RECUPERARE CLIMA BIPARTISAN SU EDITORIA ''Già nella legislatura che si è conclusa nel 2006 il centrosinistra aveva dimostrato un interesse reale, d'accordo con il centrodestra a portare in aula la legge sull'editoria''. Lo sottolinea anche il deputato del Pd Enzo Carra, che condivide la proposta di una normativa bipartisan sull'editoria lanciata oggi da Giuseppe Giulietti. ''Il clima che si era creato va recuperato al più presto - continua Carra - e non credo che sia molto difficile farlo. Una delle prime occasioni per dimostrare che qualcosa in Italia sta cambiando dovrebbe essere rappresentata da una rapida riforma della legge per l'editoria non appena si saranno insediate le nuove Camere''. (ANSA) BIANCHERI, SERVE DISCIPLINA CONDIVISA PER EDITORIA Il presidente della Federazione degli editori, Boris Biancheri, è convinto che ''ci sia la necessità che l'editoria, un settore governato da regole di decenni fa pur essendo probabilmente quello che negli ultimi tempi ha subito i maggiori cambiamenti, abbia finalmente una disciplina organica, condivisa da tutte le forze politico-parlamentari''. Commentando l'appello lanciato dal portavoce di Articolo 21, Giuseppe Giulietti, per una riforma bipartisan del settore, Biancheri è sostanzialmente ottimista sulla possibilità di un'intesa tra le diverse parti politiche: ''I disegni di legge firmati da Bonaiuti e Levi - sottolinea - hanno diversi punti di contatto. Partire da questi provvedimenti, integrandoli là dove è necessario, per mettere a punto un nuovo disegno di legge che incontri un consenso generale non solo è un'operazione non impossibile, ma per noi indispensabile''. Il presidente della Fieg sottolinea con forza che ''l'editoria, in particolare la carta stampata, va sostenuta non soltanto perché è un elemento fondamentale della cultura civile di un Paese, ma anche perché adempie a una funzione di chiarezza e di trasparenza indispensabile nella vita di una comunità. È proprio per questa funzione, spesso sottovalutata, che in particolare la carta stampata garantisce - insiste in conclusione Biancheri - che il settore va sostenuto''. (ANSA)