«La scelta di far rientrare frettolosamente la troupe del Tg1 dopo il servizio sull'avanzata ucraina in territorio russo non è una buona notizia per il diritto dei cittadini ad essere informati. Fare retromarcia su uno scoop giornalistico è un errore. Era prevedibile una reazione dei russi a notizie non gradite, ma l'informazione è fatta di queste cose». Così l'Esecutivo Usigrai in una nota diffusa domenica 18 agosto 2024.
«Dalle ricostruzioni sulla stampa la Rai appare ogni giorno di più come il campo di battaglia di governo e partiti. E così anche una esclusiva internazionale viene trasformata in un regolamento di conti tra forze politiche. Non è accettabile», incalzano i rappresentanti sindacali.
«Rivendichiamo con forza, anche in questa vicenda, l'indipendenza dell'informazione di servizio pubblico dalle scelte politiche e di governo. Lo abbiamo fatto quando i vertici Rai scelsero di chiudere le corrispondenze da Mosca e non difesero i colleghi dalle accuse di filoputinismo, lo facciamo oggi – conclude l'Usigrai – a difesa della professionalità di colleghe e colleghi impegnati nel difficile racconto di ogni conflitto».