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Rai 06 Giu 2012

Usigrai: "Senza una svolta pronti a sciopero entro un mese"

''Se non arriverà la svolta siamo pronti allo sciopero entro un mese''. Ad annunciarlo, oggi, i giornalisti Usigrai, presentando il manifesto in difesa del servizio pubblico radiotelevisivo, nato dall'anno di incontri sul territorio con l'iniziativa 'Riprendiamoci la Rai'. A sottoscrivere l'appello, tra i molti, Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, Ferruccio De Bortoli, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Stefano Bollani, Margherita Hack e Roberto Vecchioni, oltre a direttori di teatro, orchestre e associazioni come 100 autori.

''Se non arriverà la svolta siamo pronti allo sciopero entro un mese''. Ad annunciarlo, oggi, i giornalisti Usigrai, presentando il manifesto in difesa del servizio pubblico radiotelevisivo, nato dall'anno di incontri sul territorio con l'iniziativa 'Riprendiamoci la Rai'. A sottoscrivere l'appello, tra i molti, Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, Ferruccio De Bortoli, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Stefano Bollani, Margherita Hack e Roberto Vecchioni, oltre a direttori di teatro, orchestre e associazioni come 100 autori.

''L'informazione è come l'acqua, deve essere di tutti - spiega il segretario dell'Usigrai Carlo Verna -. Vogliamo un servizio pubblico che garantisca il diritto fondamentale all'informazione e alla cultura; che parli di un'Italia vera e abbia lo sguardo aperto sul mondo; che sia fondato su una legge che nella scelta dei vertici dia piu' spazio alla società civile e impedisca la spartizione dei partiti''.
Siamo in vista del rinnovo della concessione del servizio pubblico del 2016 e invece, incalza Daniela De Robert, vicesegretario del sindacato, ''l'azienda vive in una situazione drammatica, tra segnali di totale incapacità di gestione e tagli indiscriminati''. Quanto alla legge Gasparri, incalza Verna, ''non si capisce perché non possa essere toccata neanche nel numero. L'attuale consiglio si va riducendo e non è più in grado di decidere nulla. A Monti chiediamo una svolta immediata.
Facciamo appello ad Alfano per una riforma condivisa e a Bersani diciamo che stare sull'Aventino non basta più. Il manifesto è la prima di un'escalation di iniziative: prepareremo un videocomunicato per chiedere una svolta e se non avremo risposte, arriveremo allo sciopero in un mese''.
A sostenere l'Usigrai, anche Giuseppe Giulietti con Articolo 21. ''Con un consiglio che non sa decidere neanche i programmi del giovedì sera - dice - non si può parlare di rinnovo né di
proroghe. Chi analizza i bilanci sa che era molto facile commissariare la Rai. Perché questo governo, che ha posto quattro fiducie sull'articolo 18, non è in grado di occuparsi dell'articolo 21?''.  (ROMA, 6 GIUGNO - ANSA) RAI: USIGRAI, GOVERNO DECISIONISTA A GIORNI ALTERNI
"Il governo si mostra decisionista a giorni alterni: ha posto la questione di fiducia numerose volte su temi molto delicati, ma si scopre immobile sulla Rai". Lo denuncia l'esecutivo Usigrai, commentando il rinvio a mercoledi' prossimo dei lavori dell'assemblea degli azionisti dell'azienda del servizio pubblico. "Monti - dice un comunicato del sindacato giornalisti Rai - ha promesso mesi fa in diretta televisiva di voler intervenire sull'azienda di viale Mazzini, ma a oggi resta imbrigliato ancora dai veti figli del conflitto di interessi".
L'Usigrai sollecita "un sussulto realmente riformista: traduca in legge le indicazioni del Consiglio d'Europa per liberare il servizio pubblico dal controllo dei governi, dei partiti e delle lobby e ponga subito la fiducia sul testo. Chiunque si rende responsabile di mancate decisioni sulla Rai si iscrive d'ufficio al partito dello smantellamento del servizio pubblico radiotelevisivo". (ROMA, 6 GIUGNO - AGI)

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