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Il segretario dell'Usigrai, Daniele Macheda (Foto: ImagoEconomica/Fnsi)
Servizio pubblico 03 Mag 2023

Usigrai: «La politica continua a banchettare sulla Rai, ma fra poco non resterà  nemmeno il tavolo»

I rappresentanti dei giornalisti del servizio pubblico esprimono «preoccupazione e sdegno» per la situazione in cui versa l'azienda. «Non è più tempo di soluzioni estemporanee; ciascuno deve fare la sua parte», denunciano.

L'Usigrai esprime «preoccupazione e sdegno» per la situazione in cui versa l'azienda. «Preoccupazione – spiegano in una nota i rappresentanti sindacali – perché da mesi la Rai è completamente bloccata nel pantano, con un contratto di servizio scaduto, senza un piano industriale, senza alcuna certezza di risorse per il futuro e con un debito di mezzo miliardo di euro. Sdegno perché, in una situazione drammatica come questa, ci saremmo aspettati che il parlamento lavorasse per mettere in sicurezza la Rai servizio pubblico».

Invece, denunciano i giornalisti, «la priorità della politica tutta è la spartizione delle poltrone e la colonizzazione di spazi di informazione. Mentre il governo di turno si prepara all'ennesima occupazione e studia leggi ad hoc per liberare poltrone».

Anche i vertici Rai «smettano la litania dell'incertezza; è tempo anche per loro di "mettersi alla stanga". Basta – incalza l'Usigrai – con l'attesa di una poltrona gradita o di un'uscita di scena dignitosa per il capo azienda; così si consegna la Rai all'immobilismo più totale. Servono risposte immediate anche riguardo allo sciopero dei dipendenti; il segnale più chiaro delle preoccupazioni e del malessere diffuso che vivono i lavoratori della Rai davanti allo stallo determinato dai tentativi, fino ad oggi mal riusciti, di chiudere in anticipo il mandato dei vertici Rai. Non è più tempo di soluzioni estemporanee; ciascuno deve fare la sua parte».

Per concludere, «in Commissione di Vigilanza il ministro Urso ha detto che entro giugno ci sarà il contratto di servizio. Il titolare del dicastero delle imprese e del made in Italy ha poi ricordato che l'Ad della Rai ha pieni poteri; se è così – incalza l'Usigrai – Fuortes li eserciti per far funzionare l'azienda».

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