Usigrai: Il dossier sugli spot occulti alla Rai pubblicato dal “Corriere della Sera” tocca un nervo scoperto del servizio pubblico
Il dossier sugli spot occulti alla Rai pubblicato oggi dal “Corriere della Sera” tocca un nervo scoperto del servizio pubblico. Troppo spesso in queste settimane la Rai finisce per fare notizia proprio per questi raggiri ai danni degli spettatori e di chi nell’azienda lavora onestamente. Come dipendenti siamo da sempre favorevoli ad un’operazione di radicale pulizia, che più volte abbiamo sollecitato su vicende specifiche anche recenti in sede di confronto sindacale, e ne daremo merito al Direttore generale se agli annunci farà seguire i fatti. Come giornalisti siamo ancor più interessati a cancellare ogni sospetto che possa offuscare la credibilità dell’informazione. Nello studio riportato dal “Corriere” i telegiornali figurano con un numero di casi piuttosto alto: 69 il Tg1, 67 il Tg3, 48 il Tg2. E’ urgente capire da quali criteri risultino questi numeri: se si tratti ad esempio di recensioni di film, che rientrano nell’ambito dell’attività giornalistica in tv come nella carta stampata, o di altre citazioni dovute alla cronaca, oppure se siamo di fronte a comportamenti realmente scorretti. Le redazioni ed il sindacato hanno il diritto di sapere in tempi assai brevi. Ma più di tutti hanno diritto di sapere i cittadini che pagano il canone.