"C'e' aria di assunzioni di giornalisti dall'esterno in Rai. In se' potrebbe non essere uno scandalo. La grave inopportunita' nasce dal contesto". Lo scrive in una nota il sindacato dei giornalisti Rai
"E' altissimo nel servizio pubblico il numero di precari in attesa di definitiva (sistemazione - spiega l'Usigrai - una percentuale rispetto ai giornalisti a tempo indeterminato tra le piu' alte di tutte le aziende editoriali italiane. Non possono essere ancora loro i penalizzati e per le eventuali nuove ulteriori utilizzazioni necessarie sara' bene approntare quanto prima le selezioni pubbliche, volute ora anche dal Contratto di Servizio". Sulle possibili candidature ai posti nel servizio pubblico "credevamo -continua l'Usigrai - che la priorita' del cambiamento non fosse risolvibile solo in qualche volto proveniente da altra emittente o in professionalita' maturate nella carta stampata. Si potrebbe anche cercare in tutte le redazioni Rai bravi conduttori per i Tg nazionali, o richiamare al lavoro qualche dirigente giornalistico di quei tanti ancora oggi sotto utilizzati. Cosi' come si potrebbero avviare trasparenti procedure interne per avanzamenti di carriera". Logiche che rimangono sempre le stesse per un servizio pubblico che ha delle pecche. "Speravamo la chiave di lettura fosse nel modello produttivo ed industriale - insiste il sindacato - e nelle logiche aziendali, che stentano a cambiare virtuosamente, come dimostra la mancata diretta da parte dei Tg generalisti della Tv pubblica della manifestazione di Vicenza, di cui, a parte i canali satellitari, si e' pero' occupata La 7". "Crediamo - conclude l'Usigrai - sia ancora possibile privilegiare un percorso coerente che non ribalti la testa con la coda, di questo pensavamo parlasse il Direttore Generale Claudio Cappon nella sua recente intervista al Corriere della Sera. Di questo attendiamo di poter parlare con lui al piu' presto". (AGI)