«Alla Rai piace molto questo nuovo sindacato del dipartimento Figec-Cisal, anche perché apre a una stagione di riduzione dei diritti sindacali, anzi a una loro trasformazione in concessioni da parte dell’azienda, la quale utilizza il suo potere datoriale di accreditamento, senza l'oggettività dei requisiti». Così l’Usigrai in una nota diffusa giovedì 18 dicembre 2025.
I rappresentanti sindacali proseguono: «Intanto, da quanto si apprende dalla scarna risposta aziendale sul tema, si tratterebbe testualmente "dell'avvio con Unirai - Figec - Cisal di un processo di revisione del Protocollo di Relazioni industriali" con "un primo aggiornamento delle agibilità sindacali e dei comunicati", quindi ben lontani dallo sbandierato "pieno riconoscimento dei diritti sindacali". Al contrario. Nel merito, infatti, il testo di questo protocollo (che rimane segreto visto che né l'azienda né il sindacato lo hanno reso disponibile), prevederebbe permessi sindacali concessi solo se richiesti con almeno 48 ore di anticipo e solo se compatibili con le esigenze produttive dell’azienda. Prevederebbe, inoltre, la possibilità di produrre comunicati sindacali solo in numero limitato, la cui diffusione verrebbe valutata di volta in volta dall’azienda stessa nel numero e nei modi. Limitazioni che Usigrai non ha e che in alcun modo accetterebbe perché in contrasto con lo Statuto dei lavoratori».
L’Usigrai sottolinea poi che «se tutto questo, come ci risulta, corrispondesse al vero ci troveremmo di fronte a un cavallo di Troia per ridurre i diritti sindacali (e, quindi, delle lavoratrici e dei lavoratori) e subordinarli totalmente alle posizioni dell’azienda, nascondendosi dietro la finzione del pluralismo sindacale per indebolirne la funzione e il ruolo; appoggiandosi a Figec Cisal che ha già firmato un contratto giornalistico che prevede stipendi più bassi del 40% rispetto a quelli garantiti dal contratto Fnsi. Da parte nostra – conclude l'Usigrai - continueremo a difendere i diritti di giornaliste e giornalisti, così come non permetteremo derive antisindacali, e produttive di danni, da parte dell’azienda e contrasteremo in tutte le sedi interpretazioni che riducano il ruolo legittimo delle rappresentanze sindacali».
Dopo una ulteriore replica di Unirai, l'Usigrai risponde: «Nessuna smentita, piena conferma. A Unirai va bene il ruolo di 'sindacato al guinzaglio'.
Scrive l'Esecutivo del sindacato dei giornalisti Rai: «Prendiamo la risposta di Unirai come una piena conferma delle nostre ricostruzioni e dei nostri timori. Chi non ha altri argomenti se non quello delle offese per rispondere, evidentemente non ha nulla da smentire. Permessi sindacali decisi dall'azienda e limitazioni al numero e diffusione dei comunicati sindacali sono una umiliazione dei diritti di rappresentanza di lavoratrici e lavoratori. Se Unirai confonde i pieni diritti sindacali con dei 'privilegi', e confonde il 'pieno riconoscimento', da loro sbandierato (e peraltro smentito dall'azienda) con piccole concessioni, evidentemente ritiene utile e valido il suo ruolo di sindacato al guinzaglio dell'azienda, nascosto - invano - dietro le parole 'pluralismo' e 'Costituzione' che hanno ben altri significati e valori».