L'Aser (Associazione Stampa dell' Emilia-Romagna) e l'Associazione Stampa Ferrara hanno espresso - con una nota - ''piena e totale solidarieta' ai colleghi del quotidiano 'La Nuova Ferrara' ai quali il pm Maria Emanuela Guerra ha chiesto un risarcimento non inferiore a un milione e mezzo di euro per gli articoli pubblicati dal quotidiano sul caso Aldrovandi''.
''Appare davvero incredibile e fuori da ogni logica - rilevano i presidenti, Camillo Galba e Andrea Botti - che si voglia colpire giornalisti che hanno semplicemente fatto il proprio dovere ed esercitato il diritto di cronaca. Il Sindacato e' al fianco dei colleghi per difendere anche in questo caso quel diritto di informazione che sempre piu' spesso viene messo in discussione''.
Il processo e' fissato davanti al tribunale di Ancona il 16 marzo 2011 e sono chiamati a comparire tre direttori (dal 2007 ad oggi) del quotidiano 'la Nuova Ferrara' e cinque giornalisti citati in giudizio dal pm Mariaemanuela Guerra e dai suoi legali per oltre una decina di articoli, ritenuti frutto di una campagna diffamatoria e lesiva della reputazione e della professionalita' del magistrato, nell' arco degli ultimi tre anni: una causa civile per cui e' stata avanzata una richiesta danni ''non inferiore al milione e mezzo di euro''.
Il pm Guerra e' il magistrato che per prima si occupo' del caso di Federico Aldrovandi e che nei mesi seguirono lascio' incarico e indagini astenendosi per incompatibilita' in quanto l'indagine sulla morte del giovane si incrocio' con l'inchiesta su un traffico di droga tra e per studenti della citta', chiamato 'Bad Boys', in cui venne coinvolto processato e poi condannato suo figlio del magistrato stesso. Secondo il magistrato e i legali, come si legge nella citazione di 54 pagine notificata in questi giorni, vengono contestati una serie di articoli in cui venivano riportate dichiarazioni critiche dei genitori di Federico Aldrovandi in merito al processo 'Bad Boys' e all'incrocio con il processo sulla morte del loro figlio, e sui ritardi nelle indagini del pm Guerra, fino ai resoconti dei procedimenti aperti a carico del magistrato davanti al Csm, d'ufficio per incompatibilita' ambientale, e poi archiviati, e infine gli articoli dell'estate scorsa in cui il quotidiano dava conto di una serie di querele penali presentate dal pm contro giornalisti, i genitori di Federico, funzionari di polizia testimoni al processo Aldrovandi e anche il presidente dell'Ordine avvocati della citta'.
Tutti articoli ritenuti capziosi, allusivi, ridicolizzanti, diffamatori (citando alcuni aggettivi riportati nell'atto), che avrebbero prodotto ''ripercussioni gravemente pregiudizievoli sulla qualita' personali, morali e professionalita' del magistrato''. (ANSA).