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Editoria 27 Ott 2010

Una delegazione della Fnsi ha incontrato il sottosegretario Bonaiuti: "Occorrono urgenti misure per bloccare la crisi, contributi a punti per l'occupazione giornalistica"

Ripristinare con urgenza le risorse improvvidamente negate all’editoria e riqualificare gli interventi pubblici a sostegno del pluralismo dell’informazione, con una seria riforma della legge di settore che abbia al centro il lavoro creativo e ideativo dei giornalisti, unica fonte essenziale del sistema

Ripristinare con urgenza le risorse improvvidamente negate all’editoria e riqualificare gli interventi pubblici a sostegno del pluralismo dell’informazione, con una seria riforma della legge di settore che abbia al centro il lavoro creativo e ideativo dei giornalisti, unica fonte essenziale del sistema

Il Governo perciò deve preliminarmente porre riparo ai guasti creati, nel corso dell’anno, al settore con i tagli dei contributi diretti ai giornali di idee, a quelli di minoranze linguistiche o pubblicati all’esteroe di quelli indiretti (tariffe postali per sei mesi inopinatamente triplicate). Un nuovo sistema di intervento pubblico, trasparente ed in linea con i cambiamenti, deve partire dall’eliminazioneimmediata delle ingiuste e odiose “punizioni” inferte alla stampa italiana all’estero e alle radio e tv locali (tagli immotivati del 50% decisi a fine febbraio) e da una norma che fissi una transizione definita per il passaggio ad un piano di necessaria innovazione. Queste sono le istanze portanti della proposta presentata stamane al Sottosegretario all’editoria, Paolo Bonaiuti, e al Capo Dipartimento editoria, Elisa Grande, dalla delegazione Fnsi (il Segretario Franco Siddi, il Presidente Roberto Natale, il Direttore, Giancarlo Tartaglia) nella nuova tornata di consultazioni per la riforma della legge sull’editoria indetta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’allarme rosso scattato da qualche tempo per l’editoria e il pluralismo dell’informazione richiede misure incisive su due assi: interventi per evitare chiusure di testate e perdita di lavoro nel brevissimo periodo; azioni di riforma penetranti per sostenere ripresa, sviluppo e occupazione qualificata. In entrambi i casi, allo Stato è chiesto di fare la sua parte assumendocome discriminante per i contributi pubblici il lavoro giornalistico regolare e la diffusione dei giornali con superamento del finanziamento rapportato alle copie stampate. Per la Fnsi, inoltre, la nuova legge dovràprivilegiare comunque il lavoro ideativo e creativo dei giornalisti, con l’attribuzione di un punteggio per unità effettivamente e regolarmente occupate a tempo indeterminato, secondo il contratto giornalistico. Nella legge di riforma, a giudizio del Sindacato dei giornalisti, dovranno anche essere introdotte norme (già presenti in altri Paesi) per combattere il precariato, le forme abusive di lavoro autonomo, secondo le specifiche esigenze di garantire autonomia e correttezza dell’informazione rispetto alle esposizioni a forme di pressioni, sfruttamento e indecente trattamento economic parametri di compenso minimo da ragguagliare agli indici per le prestazioni corrispondenti del lavoro dipendente, misure di socialità, fiscalizzazione degli oneri “produttivi”. Nei prossimi giorni la Fnsi tornerà ad incontrare il Sottosegretario Bonaiuti per chiarire alcuni punti normativi controversi.

@fnsisocial

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