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Sindacale 14 Giu 2011

Una battaglia comune per dare diritti e lavoro degno di questo nome alle nuove generazioni

“Una delegazione della Fnsi composta dal Segretario generale e dal Presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, dal presidente della Commissione lavoro autonomo, Enrico Ferri e dal direttore, Giancarlo Tartaglia, si è incontrata nella sede della Cgil nazionale con Fulvio Fammoni, segretario confederale della organizzazione di Corso d’Italia.

“Una delegazione della Fnsi composta dal Segretario generale e dal Presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale, dal presidente della Commissione lavoro autonomo, Enrico Ferri e dal direttore, Giancarlo Tartaglia, si è incontrata nella sede della Cgil nazionale con Fulvio Fammoni, segretario confederale della organizzazione di Corso d’Italia.

Al centro della discussione il drammatico tema del lavoro precario in generale e di quello giornalistico in particolare. Le due organizzazioni, pur portatrici di specifici punti di vista, hanno individuato molti punti di contatto utili al raggiungimento di azioni comuni sia in campo parlamentare sia per azioni di contrasto per un fenomeno diventato sempre più dilagante e che ormai coinvolge la quasi totalità delle nuove generazioni.
Il segretario Siddi ha ricordato come la battaglia del sindacato dei giornalisti da anni è incentrata sulla difesa del lavoro precario e della dignità del lavoro autonomo impegnando anche il fronte degli editori ad una soluzione condivisa del problema del lavoro atipico. Un fenomeno, hanno sottolineato i rappresentati della Fnsi, che può mettere in discussione lo stesso diritto dei cittadini ad avere una informazione corretta e plurale per la cui soluzione servono azioni pubbliche e interventi legislativi appropriati in materia di retribuzione e di welfare.
Da parte sua il segretario confederale Fulvio Fammoni, nel ricordare lo sforzo della sua organizzazione nella tutela di tutte le forme di precariato, ha condiviso le preoccupazioni del sindacato dei giornalisti ed ha tracciato almeno quattro punti di intervento: la diminuzione delle forme di precarietà, la definizione di un costo superiore del lavoro precario rispetto a quello standard e di parità salariale per le stesse attività di lavoro, salario minimo, l’estensione dei diritti sindacali e sociali e un intervento del sistema previdenziale a tutela delle categorie di lavoratori precari e più disagiati. Fammoni si è detto, inoltre, disponibile a collaborare fattivamente per trovare soluzioni condivise e ad iniziative di sensibilizzazioni dell’opinione pubblica su questi temi”.     

@fnsisocial

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