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Osservatorio sui media 27 Mag 2011

Ultime notizie da Ossigeno per l'Informazione

Venerdì 27 maggio 2011 - Pubblichiamo le notizie che ci sono pervenute da O2 Ossigeno per l’Informazione - Osservatorio Fnsi-Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta e le notizie oscurate con la violenza

Venerdì 27 maggio 2011 - Pubblichiamo le notizie che ci sono pervenute da O2 Ossigeno per l’Informazione - Osservatorio Fnsi-Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta e le notizie oscurate con la violenza

 

CONDANNA-BIS A BLOGGER RUTA PER STAMPA CLANDESTINA
CORTE APPELLO CATANIA HA APPLICATO AL WEB LEGGE STAMPA 1948
LA NOTIZIA – LA SOLIDARIETA’ DI OSSIGENO-L’OPINIONE DI FLAMMINII MINUTO

ROMA, 26 MAG- Il giornalista e blogger Carlo Ruta, che vive a Ragusa, e' stato condannato in appello a 150 euro di ammenda per il reato di ''stampa clandestina'' previsto dalla legge sulla stampa del 1948. La sentenza della prima sezione penale della Corte di Appello di Catania e' stata pronunciata il 2 maggio scorso, ma se n'e' avuta notizia oggi.
La sentenza conferma la condanna di primo grado pronunciata dal giudice Patricia di Marco del Tribunale di Modica il 9 maggio 2008 in seguito ad una denuncia dell'allora procuratore della Repubblica di Ragusa, Agostino Fera, che si riteneva danneggiato dall'attività del blog di Ruta. La condanna di Ruta, per un reato per il quale non e' stato condannato nessuno da almeno trent'anni, suscito' due anni fa interrogazioni parlamentari, una ondata di proteste politiche e del mondo del web e numerose attestazioni di solidarieta'.
''Seguendo la logica prevalsa - fu il commento dell'on. Giuseppe Giulietti - la quasi  totalita' dei siti web italiani, per il solo fatto di esistere, potrebbero essere considerati fuorilegge, in quanto appunto 'stampa clandestina', e cio' in spregio a ogni regola della democrazia''.
La Corte ha stabilito che il blog di Ruta deve essere equiparato a un giornale cartaceo quotidiano; pertanto avrebbe dovuto essere registrato come testata giornalistica presso il Tribunale, e invece non lo era, come la maggior parte dei blog. La difesa ha eccepito che il blog e' uno strumento di documentazione, non puo' essere considerato un prodotto giornalistico. Quello di Ruta, fra l'altro, come e' risultato da alcuni accertamenti, veniva aggiornato episodicamente e senza regolarita' periodica.
Sul blog ''accadeinsicilia'', sito di documentazione storica e sociale diffuso via internet dal 2001 al 2004, Ruta ha documentato vicende di malaffare e di connivenza tra politica, mondo degli affari e criminalita' organizzata.Ruta e' ''sorpreso e amareggiato'' dalla condanna in appello. Invece di chiudere il caso invocando la prescrizione del reato, fara' ricorso in Cassazione per provocare un pronunciamento di legittimita' della Suprema Corte su una questione che considera di interesse generale, con pesanti effetti sulla liberta' di espressione e di informazione
''Impugneremo in Cassazione la sentenza della Corte d'Appello che - ha spiegato l'avvocato Giuseppe Arnone, che ha assistito Ruta nei due gradi di giudizio - ritengo gravemente illiberale in quanto non tiene in adeguata considerazione i principi costituzionali che garantiscono la liberta' di stampa e d'informazione: elementi essenziali della democrazia''.

LA SOLIDARIETA’ DI OSSIGENO
E’ UNA CONDANNA CHE CHIAMA IN CAUSA IL PARLAMENTO

ROMA, 26 MAGGIO 2011 - La condanna in appello per il reato di stampa clandestina del giornalista e blogger Carlo Ruta, a cui va la solidarietà di Ossigeno per l'Informazione, e' un campanello d'allarme per tutti i blogger italiani: gran parte dei loro siti potrebbero essere oscurati e i loro curatori condannati se prevalesse anche in Cassazione l'interpretazione  oscurantista della legge sulla stampa data dalla Corte d'Appello di Catania.

Siamo fiduciosi che non finirà cosi'. Ma un paese democratico non si può confidare solo sulla apertura mentale dei giudici di Palazzo della Consulta. Occorre una normativa più moderna e liberale, in linea con la legislazione europea. E' perciò urgente la riforma di questa arcaica legge sulla stampa che risale al 1948 e consente questa ed altre interpretazioni illiberali (in particolare in materia di diffamazione e risarcimento danni). La legge del '48 deve essere cambiata perché consente vari abusi in totale contraddizione con la lettera e lo spirito dell'articolo 21 della Costituzione e mette l'Italia fra i paesi in cui la normativa sulla stampa è più restrittiva.

    C'è una contraddizione evidente fra la sentenza di Catania e ciò che ogni giorno ci fa inneggiare al grande potenziale liberatorio di Internet e al vento rinnovatore della ''primavera araba'', ci fa parteggiare per i blogger dei paesi arabi che, proprio pubblicando notiziari liberi, non  autorizzati, stanno contribuendo a rovesciare regimi totalitari ed autocratici. E' paradossale che in Italia si possa considerare reato ciò che in nome della libertà si ritiene giusto in Libia o in Siria. Di fronte a una così palese distanza fra l'orientamento dell'opinione pubblica quello di alcuni giudici e bene che sia il Parlamento a dire una parola chiara.   Alberto Spampinato, direttore di Ossigeno per l’Informazione

L’OPINIONE DELL’AVV. ORESTE FLAMMINII MINUTO
CHE CONFUSIONE!  SERVE UN NUOVO SISTEMA DI REGOLE

La pronuncia della Corte d’Appello di Catania non deve stupire. In un paese dove la libertà di opinione sta diventando sempre più pericolosamente … “un’opinione”, appare chiaro come sia urgente mettere mano con una riforma veramente liberale a tutto il sistema di regole sulla libertà di pensiero.  Se si pensa che una giurisprudenza ritiene che il blog sia paragonabile alla carta stampata, e per questo condanna chi non abbia adempiuto alle formalità  previste dalla legge regolatrice, mentre un’altra giurisprudenza  sequestra e oscura un blog proprio perché non ritiene applicabili i principi di tutela della legge sulla stampa, si capisce in quale confusione sia entrato chi deve decidere in assenza di leggi regolatrici. La libertà prevista dai legislatori  costituenti è indivisibile e solo un  nuovo sistema di regole che riconosca questo principio può fare chiarezza in materia.

Oreste Flamminii Minuto

A FERRARA: INTIMIDAZIONE GIUDIZIARIA A CRONISTI CHE NON RIVELANO FONTI

I cronisti giudiziari de “la Nuova Ferrara” e “Resto del Carlino” sono stati ascoltati come testimoni in merito ad una presunta fuga di notizie sui casi che riguardano la procura di Ferrara e il procuratore capo Rosario Minna nell’ambito di procedimenti pendenti al Csm che lo riguardano personalmente. Di fronte alla richiesta di svelare le proprie fonti, i giornalisti hanno opposto il segreto professionale. Ad avviso di Sindacato e Ordine l'indagine aperta dal procuratore Minna,  rappresenta una intimidazione nei confronti di giornalisti che hanno svolto doverosamente e seriamente il proprio lavoro, e manifesta una palese violazione del diritto di cronaca e di informare la cittadinanza ferrarese di una situazione di estremo disagio in cui si trova l’ufficio giudiziario più importante della città. Da tempo, riferiscono i cronisti, i rapporti con le fonti giudiziarie si sono sempre più deteriorati se non azzerati, portando i cronisti all’impossibilità di svolgere il proprio ruolo di  informatori senza condizionamenti e nel solo interesse di una opinione pubblica che ha il diritto di conoscere i fatti. Sindacato e Ordine hanno auspicato che vengano ristabilite al più presto relazioni non conflittuali e per questo si rendono disponibili ad aprire un confronto sereno con tutti gli organi giudiziari ed inquirenti. L’Assostampa di Ferrara insieme all’Assostampa e all’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna hanno espresso ampia solidarietà ai cronisti giudiziari de “la Nuova Ferrara” e del “Resto del Carlino” oggetto della “sorprendente” indagine giudiziaria 

 TG1: ‘PUNITA’ GIORNALISTA CHE RIMETTE INCARICO CONDUZIONE

Con una lettera, Elisa Anzaldo, conduttrice del Tg1 della notte, ha chiesto al direttore Augusto Minzolini di essere sollevata dall’incarico. Nella missiva, la Anzaldo ha spiegato di non ritenere più possibile ''rappresentare un telegiornale'' che, a suo giudizio, ''ogni giorno rischia di violare i più elementari  doveri dell'informazione pubblica: l'equilibrio, l'imparzialità, la correttezza, la completezza'' . Dopo la consegna della lettera la giornalista è stata ‘’sollevata’’ dall’incarico di condurre la diretta televisiva sulle manifestazioni del 2 giugno, un provvedimento che è stato considerato dal CdR del Tg1 una ‘’ritrsione’’. Solidarieta’ a Elisa Anzaldo è stata espressa dalla FNSI e dall’USIGRAI, che hanno ricordato l’analogo caso chel’anno scorso ha riguardatola conduttrice Maria Luisa Busi.  Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ha commentato: ''Le dimissioni di Elisa Anzaldo sono la spia di un malessere che attraversa migliaia e migliaia di dipendenti che, da sempre, hanno amato e amano le ragioni del servizio pubblico''. ''Chiunque abbia ancora a cuore le sorti del servizio pubblico – ha aggiunto Giulietti - farebbe bene a leggere le lettere di Elisa Anzaldo, una coraggiosa e sensibile cronista del Tg1 stimata e apprezzata al di là di ogni logica di appartenenza politica o sindacale, perché quella lettera riguarda la 'scomparsa dei fatti' e le ragioni della perdita di credibilità del più importante tg della Rai e della azienda nel suo complesso''.

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Ossigeno per l’informazione ossigeno@odg.it www.ossigenoinformazione.it osservatorio FNSI-OdG sui giornalisti minacciati

 

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