Asu e Gus Umbria commentano «con disappunto» la decisione dell’azienda ospedaliera di Perugia, riportata da alcuni organi di stampa, di rinnovare l’incarico di addetto stampa ad un giornalista pensionato. Una notizia che, se confermata, disattenderebbe «le raccomandazioni a suo tempo espresse dagli organismi di categoria», rilevano i rappresentanti dei giornalisti, che poi chiedono all’ente «di prevedere in pianta organica il proprio ufficio stampa e di tornare indietro sulla decisione».
Associazione regionale e Gruppo uffici stampa
dell’Umbria commentano «con disappunto» la notizia del rinnovo della
collaborazione tra l’azienda ospedaliera di Perugia ed il giornalista Mario
Mariano «incaricato – a quanto risulta ai rappresentanti dei giornalisti umbri da
notizie di stampa – di gestire i rapporti con le diverse testate».
Se ciò fosse vero, rilevano Asu e Gus, «le raccomandazioni a suo tempo espresse
dagli organismi di categoria, a seguito del concorso che tre anni fa portò lo
stesso Mariano a ricoprire formalmente, dopo già diversi lustri, il ruolo che
ora gli viene riassegnato, sarebbero ampiamente disattese».
Perché significherebbe che il cambio nella direzione dell’azienda ospedaliera
di Perugia «non avrebbe sancito una cesura con il passato, come più volte
auspicato, in direzione di una maggiore trasparenza nell’attribuzione di
incarichi per i giornalisti nella pubblica amministrazione, continuando invece
a penalizzare, escludendole da qualsiasi possibilità occupazionale, altre
professionalità presenti in Umbria», prosegue la nota del sindacato regionale.
Una scelta che «sarebbe frutto di poca attenzione per la categoria, tanto più
in un momento come questo dove molti giornalisti umbri hanno perso il lavoro,
rischiano di perderlo o vivono in situazioni di crescente precarietà» e che
tornerebbe «a ripercorrere strade già battute che avevano suscitato forti
proteste in passato», è la posizione di Asu e Gus, che poi chiedono alle
istituzioni locali di «assumersi chiare responsabilità e far seguire alle
parole un lavoro concreto che definisca e individui anche per i giornalisti che
rischiano di vedere cancellato il loro ruolo e funzione percorsi chiari e di
prospettiva, così come per tutti gli altri lavoratori».
Serve, dunque, un piano trasparente e organico per tutti a tutela prima di
tutto del diritto dei cittadini ad una corretta informazione.
«Ferma restando la piena legittimità del giornalista Mariano di accettare le
collaborazioni che gli vengono proposte – concludono quindi i rappresentanti
dei giornalisti umbri –, rimane il fatto che un ente pubblico dovrebbe agire
come tale, collaborando con gli organismi di categoria per la definizione di
scelte che hanno un interesse collettivo. Chiediamo dunque all’azienda
ospedaliera di Perugia di prevedere in pianta organica il proprio ufficio
stampa e di tornare immediatamente indietro sulla decisione, qualora fosse
stata presa, di avvalersi di un pensionato come addetto stampa».