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Uffici Stampa 22 Mar 2016

Ufficio stampa dell’azienda ospedaliera di Perugia, Asu e Gus: «Inaccettabile l’incarico a un pensionato»

Asu e Gus Umbria commentano «con disappunto» la decisione dell’azienda ospedaliera di Perugia, riportata da alcuni organi di stampa, di rinnovare l’incarico di addetto stampa ad un giornalista pensionato. Una notizia che, se confermata, disattenderebbe «le raccomandazioni a suo tempo espresse dagli organismi di categoria», rilevano i rappresentanti dei giornalisti, che poi chiedono all’ente «di prevedere in pianta organica il proprio ufficio stampa e di tornare indietro sulla decisione».

Asu e Gus Umbria commentano «con disappunto» la decisione dell’azienda ospedaliera di Perugia, riportata da alcuni organi di stampa, di rinnovare l’incarico di addetto stampa ad un giornalista pensionato. Una notizia che, se confermata, disattenderebbe «le raccomandazioni a suo tempo espresse dagli organismi di categoria», rilevano i rappresentanti dei giornalisti, che poi chiedono all’ente «di prevedere in pianta organica il proprio ufficio stampa e di tornare indietro sulla decisione».

Associazione regionale e Gruppo uffici stampa dell’Umbria commentano «con disappunto» la notizia del rinnovo della collaborazione tra l’azienda ospedaliera di Perugia ed il giornalista Mario Mariano «incaricato – a quanto risulta ai rappresentanti dei giornalisti umbri da notizie di stampa – di gestire i rapporti con le diverse testate».
Se ciò fosse vero, rilevano Asu e Gus, «le raccomandazioni a suo tempo espresse dagli organismi di categoria, a seguito del concorso che tre anni fa portò lo stesso Mariano a ricoprire formalmente, dopo già diversi lustri, il ruolo che ora gli viene riassegnato, sarebbero ampiamente disattese».
Perché significherebbe che il cambio nella direzione dell’azienda ospedaliera di Perugia «non avrebbe sancito una cesura con il passato, come più volte auspicato, in direzione di una maggiore trasparenza nell’attribuzione di incarichi per i giornalisti nella pubblica amministrazione, continuando invece a penalizzare, escludendole da qualsiasi possibilità occupazionale, altre professionalità presenti in Umbria», prosegue la nota del sindacato regionale.
Una scelta che «sarebbe frutto di poca attenzione per la categoria, tanto più in un momento come questo dove molti giornalisti umbri hanno perso il lavoro, rischiano di perderlo o vivono in situazioni di crescente precarietà» e che tornerebbe «a ripercorrere strade già battute che avevano suscitato forti proteste in passato», è la posizione di Asu e Gus, che poi chiedono alle istituzioni locali di «assumersi chiare responsabilità e far seguire alle parole un lavoro concreto che definisca e individui anche per i giornalisti che rischiano di vedere cancellato il loro ruolo e funzione percorsi chiari e di prospettiva, così come per tutti gli altri lavoratori».
Serve, dunque, un piano trasparente e organico per tutti a tutela prima di tutto del diritto dei cittadini ad una corretta informazione.
«Ferma restando la piena legittimità del giornalista Mariano di accettare le collaborazioni che gli vengono proposte – concludono quindi i rappresentanti dei giornalisti umbri –, rimane il fatto che un ente pubblico dovrebbe agire come tale, collaborando con gli organismi di categoria per la definizione di scelte che hanno un interesse collettivo. Chiediamo dunque all’azienda ospedaliera di Perugia di prevedere in pianta organica il proprio ufficio stampa e di tornare immediatamente indietro sulla decisione, qualora fosse stata presa, di avvalersi di un pensionato come addetto stampa».

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