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Uffici Stampa 24 Nov 2010

Ufficio stampa del Comune di Palermo: la beffa finale, un concorso con un solo partecipante e un solo vincitore L’appello dell’Assostampa Sicilia alla Procura e all’assessore Chinnici

Un concorso interno per cinque posti di “redattore” con contratto part time degli Enti locali, un solo concorrente. Ovviamente, un solo vincitore. Così il Comune di Palermo ha consumato la più atroce delle beffe ai danni dei 9 giornalisti che per anni hanno lavorato all’ufficio stampa di Palazzo delle Aquile prima che questo venisse inspiegabilmente cancellato. Vale la pena ricordare che per la definitiva sistemazione dell’Ufficio stampa l’amministrazione Cammarata aveva concordato con il sindacato tempi, modi e procedure per un concorso finalizzato alla stabilizzazione dei giornalisti precari e all’assunzione di altri quattro giornalisti esterni. Poi, la stessa Amministrazione – frattanto condannata alla spesa di oltre 1 milione di euro da un’ispezione del’Istituto di previdenza per l’evasione dei versamenti contributivi relativi al contratto di lavoro giornalistico per i colleghi dell’ufficio stampa – ha transato, riconoscendo la natura subordinata del rapporto di lavoro dei giornalisti e versando quanto dovuto all’Inpgi. Successivamente il colpo di scena: il concorso, dopo essere stato bandito e regolarmente espletato, è stato annullato. Adesso, come detto, la beffa finale: un concorso con un solo partecipante e un solo vincitore.

Un concorso interno per cinque posti di “redattore” con contratto part time degli Enti locali, un solo concorrente. Ovviamente, un solo vincitore. Così il Comune di Palermo ha consumato la più atroce delle beffe ai danni dei 9 giornalisti che per anni hanno lavorato all’ufficio stampa di Palazzo delle Aquile prima che questo venisse inspiegabilmente cancellato. Vale la pena ricordare che per la definitiva sistemazione dell’Ufficio stampa l’amministrazione Cammarata aveva concordato con il sindacato tempi, modi e procedure per un concorso finalizzato alla stabilizzazione dei giornalisti precari e all’assunzione di altri quattro giornalisti esterni. Poi, la stessa Amministrazione – frattanto condannata alla spesa di oltre 1 milione di euro da un’ispezione del’Istituto di previdenza per l’evasione dei versamenti contributivi relativi al contratto di lavoro giornalistico per i colleghi dell’ufficio stampa – ha transato, riconoscendo la natura subordinata del rapporto di lavoro dei giornalisti e versando quanto dovuto all’Inpgi. Successivamente il colpo di scena: il concorso, dopo essere stato bandito e regolarmente espletato, è stato annullato. Adesso, come detto, la beffa finale: un concorso con un solo partecipante e un solo vincitore.

IL SINDACO DOPO AVER MANDATO A CASA I GIORNALISTI PRECARI, VINCITORI DEL CONCORSO, RECLUTA 1 LSU GIORNALISTA PROFESSIONISTA
L’APPELLO DELL’ASSOSTAMPA SICILIA ALLA PROCURA E ALL’ASSESSORE CHINNICI
Si è consumata, la scena finale della truffa ai danni dei giornalisti che avevano partecipato al concorso per 13 redattori da impiegare all’Ufficio stampa del Comune di Palermo e che l’Amministrazione Cammarata ha annullato in modo surrettizio, dopo aver in precedenza concertato le procedure con il sindacato unitario dei giornalisti. Infatti, è stata espletata la selezione interna (per 5 “redattori”, contratto enti locali, categoria C1, part-time per 5 anni) per assumere la giornalista professionista che ha fatto parte del bacino dei lavoratori socialmente utili, unica a quanto pare ad avere i titoli richiesti dall’Amministrazione che il 19 luglio scorso ha deciso di reclutare tra i precari generici, impiegati nel bacino dei Lavoratori socialmente utili (Lsu), i giornalisti per rimettere in piedi l’ufficio stampa che non funziona da quasi 2 anni, azzerato di fatto il 31 dicembre 2008, e nel quale hanno lavorato continuativamente per tanti anni diversi giornalisti con contratti co.co.co.
E’ la stessa burocrazia comunale la quale, dopo aver bandito il concorso pubblico che avrebbe dovuto stabilizzare come previsto dalle leggi i giornalisti ed assumerne altri quattro, ed aver formulato la graduatoria provvisoria, ha deciso di annullare tutto, perché secondo una interpretazione di parte ai giornalisti che lavorano negli enti locali non può essere applicato il contratto di lavoro giornalistico, piuttosto va applicato il contratto degli enti locali, categoria C1. Salvo, poi, redigere un bando per reclutare giornalisti-LSU, dove si legge che questi lavoratori vengono chiamati “redattori”, figura professionale prevista soltanto dal Contratto nazionale di lavoro dei giornalisti.
“Chiediamo alla Procura della Repubblica di Palermo, alla quale abbiamo presentato qualche mese fa un esposto con tutta la documentazione – affermano il segretario regionale Assostampa Alberto Cicero e il segretario provinciale Roberto Ginex –, un intervento definitivo, sappiamo che il procuratore aggiunto Leonardo Agueci ha aperto un’inchiesta, affidata al sostituto Amelia Luise, pertanto confidiamo nel lavoro della magistratura. Il sindacato dei giornalisti – concludono Cicero e Ginex - si è rivolto anche all’assessore alle Autonomie locali Caterina Chinnici alla quale facciamo un appello per mettere ordine negli uffici stampa in Sicilia e per un intervento urgente attraverso l’invio al Comune di Palermo di un commissario per chiarire in modo definitivo i contorni di questa vicenda stucchevole, che ha lasciato senza lavoro 13 giornalisti vincitori di un regolare concorso. Infine, auspichiamo che anche l’Ordine dei Giornalisti possa intervenire per chiarire se la collega poteva essere contemporaneamente giornalista professionista, requisito che impone l’esclusiva professionale, e lavoratore socialmente utile”.
Alberto Cicero, segretario regionale Assostampa
Roberto Ginex, segretario Assostampa Palermo

SUI CONCORSI DEL COMUNE DOPO LE DENUNCE DEL SINDACATO ATTENDIAMO L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA

Luigi Ronsisvalle, vicesegretario della Federazione nazionale della Stampa, ha dichiarato:

Un concorso per cinque posti con un solo partecipante. Basta questo semplice dato perché la Procura della Repubblica vada a vedere chiaro su cosa accade al Comune di Palermo in fatto di concorsi e assunzioni.
Il sindacato dei giornalisti non dimentica che l’Amministrazione Cammarata ha inspiegabilmente annullato un concorso già espletato e concluso per l’ufficio stampa del Comune, gettando sul lastrico, dopo anni di lavoro e senza spiegazione alcuna, 9 giornalisti per i quali gli ispettori del lavoro avevano condannato la stessa amministrazione al pagamento di un multa di diversi milioni di euro per evasione degli obblighi contributivi.

Su questi fatti specifici e su un concorso con un solo concorrente, il sindacato dei giornalisti, dopo le denunce presentate, aspetta con fiducia l’esito degli accertamenti della magistratura penale e, soprattutto, quelli della Procura della Corte dei Conti dimostratasi sinora sensibile, celere e attenta ai problemi degli uffici stampa delle pubbliche amministrazioni in Sicilia.

IL GUS (GRUPPO UFFICI STAMPA) SICILIA: REGOLE CALPESTATE, A RISCHIO L’INTERO SISTEMA DEGLI UFFICI STAMPA SICILIANI
“La conclusione della lunga vicenda dell’ufficio stampa del comune di Palermo, che lascia a casa senza lavoro 13 giornalisti che per tanti anni avevano operato con grande professionalità e senza garanzie e prospettive certe e ne copre il vuoto reclutando una giornalista professionista proveniente dal bacino Lsu, segna un pericolosissimo punto di non ritorno per l’intero sistema degli uffici stampa pubblici siciliani.
  Significa infatti che il complesso scenario di regole  costruito negli ultimi quindici anni dal sindacato dei giornalisti siciliani nel settore degli uffici stampa, con una normativa specifica ed un contratto collettivo considerato all’avanguardia in Italia,  viene calpestato  e rischia di essere mandato in frantumi da una burocrazia troppo spesso ottusa, se non palesemente in malafede, e da una politica che, in barba a qualunque normativa e regola, a distanza di dieci anni dalla legge 150 sull’informazione e comunicazione pubblica continua, con poca lungimiranza e con disprezzo delle esigenze delle comunità, a preferire la “rassicurante” attività del portavoce alla meno condizionabile presenza del giornalista dell’ufficio stampa.
Significa in sostanza, come indicano numerosi e gravi episodi verificatisi in altre PA siciliane, un sempre più allarmante arretramento rispetto alle regole ed alla legalità e un sempre maggiore ricorso alla “deregulation”, che rende più insicure e a rischio le posizioni lavorative di tutti i colleghi degli uffici stampa siciliani, anche quelle già consolidate e garantite.
Ecco perché, nell’esprimere piena solidarietà ai colleghi dell’ufficio stampa del comune di Palermo espropriati del loro posto di lavoro e nel ribadire l’impegno di sempre al loro fianco, insieme all’Assostampa ed alla segreteria provinciale di Palermo confidiamo nel lavoro della magistratura per il ripristino della legalità e riteniamo ineludibile un intervento chiarificatore dell’Assessorato regionale alle autonomie locali, che definisca una volta per tutte regole certe, in termini normativi e contrattuali, sugli uffici stampa siciliani. Con tre punti fermi: concorsi pubblici per giornalisti per accedere agli uffici stampa; identificazione di nuovi criteri per l’attribuzione dei punteggi nei concorsi stessi, che diano maggiore e più giusto peso al precedente lavoro già svolto negli uffici stampa; piena applicazione del contratto nazionale di lavoro giornalistico, l’unico in grado di regolamentare e tutelare l’attività professionale dei giornalisti ”
Gaetano Perricone
Presidente GUS Sicilia

LO SDEGNO DEI GIORNALISTI DELL’EX UFFICIO STAMPA
“Esprimiamo forte sdegno e sconcerto nell’apprendere come l’Amministrazione comunale, in modo surrettizio, continui a calpestare e ledere i nostri diritti.
I diritti di 9 giornalisti professionisti che, per anni, hanno prestato la propria opera professionale presso l’Ufficio Stampa del Comune di Palermo.
Un modus operandi scandaloso, con il quale si è artatamente surrogato il vuoto, venutosi a creare dopo l’annullamento del bando di cui eravamo vincitori di concorso, reclutando una figura ‘anomala’ (LSU-GIORNALISTA), in forza all’Ufficio stampa ma, attualmente, con mansioni di Lsu.
Figura che contrasta palesemente con l’esercizio esclusivo della nostra professione, così come recita l’articolo 1 della legge del 3 febbraio 1963, quindi in piena e totale violazione di legge.
Ribadiamo la nostra indignazione per una vicenda che mostra  l’aspetto più truce: annichilire volutamente i 9 giornalisti professionisti con false promesse e per i quali è stato più comodo annullare il concorso, che trovare una soluzione condivisa.

Nella determinazione di quanto espresso, chiediamo l’intervento, a tutti i livelli, degli organi preposti, per tutelare la nostra onorabilità e la nostra professione”.
I giornalisti (ex componenti dell’Ufficio Stampa del Comune di Palermo)
Roberto Ginex
Gaetano Cafici
Alberto Samonà
Carla Muliello
Fabio Piedimonte
Clara Minissale
Dario Lo Verde
Guido Valdini
Rino Canzoneri
Palermo, 23 novembre 2010

CORRADINO (ODG DELLA SICILIA): "SCELTE DISCUTIBILI DEL COMUNE PER GLI UFFICI STAMPA"
"E' davvero singolare che una pubblica amministrazione, bandendo una selezione per
l'individuazione di giornalisti da impiegare nei propri uffici, non abbia previsto alcun rappresentante dell'Ordine nella commissione di valutazione dei titoli. Non entro nel merito dei singoli componenti della commissione, ma francamente mi chiedo in base a quali conoscenze costoro abbiano potuto compiere delle scelte che riguardano professionalità già difficili da valutare anche per gli addetti ai lavori. Evidentemente, la burocrazia comunale ritiene di essere tenutaria di competenze che vanno oltre la carta da bollo e i timbri a secco".
Lo dice il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Vittorio Corradino, che commenta così l'esito del concorso interno del Comune di Palermo per la stabilizzazione di cinque redattori da inserire nell'ufficio stampa. "E' già discutibile - prosegue Corradino - il fatto che a questi colleghi non venga applicato il contratto di lavoro giornalistico, ma un contratto degli enti locali, categoria C1, che nulla ha a che vedere con la nostra professione. Per quanto riguarda poi l'accesso agli uffici stampa della pubblica amministrazione, va ribadito che la procedura concorsuale resta l'unico elemento imprescindibile di trasparenza e legalità". (AGI)

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