(Astro9colonne) - Berlino, 27 dic – Due ufficiali tedeschi di stanza in Bosnia interrogarono la moglie di un presunto terrorista islamico detenuto a Guantanamo spacciandosi per giornalisti.
La vicenda, resa nota dal quotidiano on line Tagesschau, sta provocando accese polemiche in Germania: il sindacato dei giornalisti chiede spiegazioni allo Stato maggiore della Bundeswehr e sottolinea come simili episodi mettano a repentaglio la vita dei giornalisti “veri”. La vicenda risale al luglio 2003. Secondo le notizie riportate dal quotidiano – e non smentite dal ministero della Difesa – due ufficiali dei servizi militari di Berlino si recarono in un villaggio bosniaco e bussarono alla porta di Anela Kobilica, moglie di un uomo arrestato dagli americani e deportato nella base cubana di Guantanamo. I due ufficiali si presentarono come inviati di un giornale tedesco e fecero alla signora una lunga “intervista” sulle abitudini e le frequentazioni del marito, Bensayah Belkacem. A corredo del “servizio”, i due falsi giornalisti chiesero lettere e fotografie che la povera donna non esitò a mettere a disposizione, sperando che servissero – come le era stato promesso – per una campagna giornalistica in favore del prigioniero. In realtà il materiale raccolto dai due visitatori non venne ovviamente pubblicato, ma finì in un dossier destinato agli uffici dello spionaggio militare tedesco nei Balcani. Al termine dell’indagine – come si è poi saputo – i servizi tedeschi si convinsero che l’arresto di Bensayah Belkacem era avvenuto illegalmente, e che l’uomo non era affatto un terrorista. Ma l’accertamento della verità – fa notare ora il sindacato dei giornalisti Djv – non può avvenire con simili metodi. “Se i militari si spacciano per reporter, può succedere che in futuro i reporter siano scambiati per militari, con conseguenze facilmente immaginabili”, ha dichiarato il presidente del sindacato, Michael Konken. Un portavoce del ministero della Difesa ha annunciato l’apertura di un’inchiesta.