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Fnsi 17 Mar 2003

Uffici stampa: giornalista licenziato dal Comune di Vittoria

Uffici stampa: giornalista licenziato dal Comune di Vittoria

Uffici stampa: giornalista licenziato dal Comune di Vittoria

Assostampa della Sicila: Giovanni Molé addetto stampa, licenziato per motivi politici Palermo, 13 marzo 2003. ANSA - "Quanto dichiarato dal sindaco di Vittoria appare inammissibile perché fa ritenere il licenziamento determinato esclusivamente per motivi politici". E' quanto afferma il segretario dell'Assostampa Sicilia Fabio Nuccio, commentando l'affermazione del sindaco di Vittoria Francesco Aiello il quale, replicando a notizie di stampa sul licenziamento senza preavviso dell'addetto stampa al Comune, Giovanni Molé, ha sostenuto, tra l'altro, che il citato giornalista ha assunto un incarico per conto della Provincia Regionale di Ragusa in una "fazione politica opposta alla mia". "E' in questo assunto - ritiene l' Associazione siciliana della Stampa - che si trova la chiave di lettura del licenziamento in tronco del collega Molé, giornalista professionista, iscritto al Sindacato unitario dei giornalisti siciliani ed alla Federazione nazionale stampa Italiana, assunto che non fa onore al capo di un organismo istituzionale di un Ente pubblico dello Stato democratico italiano". Le "fazioni politiche opposte" - ricorda l'Assostampa siciliana - non possono assolutamente inficiare il diritto dei cittadini ad essere oggettivamente e trasparentemente informati sulle attività di una Pubblica amministrazione e a questo compito precipuo sono sicuramente obbligati, per legge istituzionale, i giornalisti che occupano incarichi anche nella pubblica amministrazione". "Ciò significa - prosegue l'Assostampa - che al giornalista, sia pure dipendente di Ente Pubblico, non può essere imposto, a qualunque titolo, di dovere violare la legge sull' ordinamento della professione, in quanto risponderebbe di mancanze ai dettati sulla deontologia cui deve perentoriamente attenersi. Si tratta di una autonomia etica sancita dalla legge professionale e che nessuna Pubblica amministrazione può violare". Nella sua replica, il sindaco Aiello nel sottoscrivere il licenziamento in tronco dell' addetto stampa Molé solleva, secondo l'Assostampa siciliana, "alcune questioni di merito e di legittimità che non possono essere condivise dal Sindacato unitario dei giornalisti siciliani che, nell'esprimere ampia solidarietà al collega, si riserva di porre in essere ogni iniziativa contro il provvedimento adottato non soltanto dinnanzi al giudice del lavoro ma in ogni altra opportuna e pertinente giudiziaria". L' Associazione siciliana della stampa ritiene, pertanto, che "nessuna pesantissima intimidazione" è stata operata dal giornalista Molé nei confronti del Comune di Vittoria e del capo della suddetta Amministrazione Comunale. Non potendo considerarsi tale "l'avere rivendicato da anni, legittimamente l'applicazione del contratto di lavoro giornalistico a chi nel caso di specie, sin dal 1991, ha svolto compiutamente il ruolo di addetto stampa presso il suddetto Ente comunale". GIORNALISTI: LICENZIATO ADDETTO STAMPA, CONSIGLIERI FNSI (ANSA) - PALERMO, 13 MARZO - 'Invece di essere assunti con regolare concorso, nonostante la legge lo consenta, in Sicilia gli addetti stampa della pubblica amministrazione vengono licenziati, spesso con motivazioni speciose che nulla hanno a che vedere con il rendimento professionale''. Lo hanno scritto in una nota i consiglieri nazionali della Federazione della Stampa Giuseppe Lo Bianco e Giancarlo Macaluso. "Il licenziamento di Gianni Molé, sulle cui motivazioni si pronuncerà la magistratura, arriva dopo l' interruzione del rapporto di lavoro deciso dal comune di Catania con la collega Elena Giordano - scrivono i consiglieri nazionali - sono casi che devono far riflettere sul rapporto creatosi in Sicilia tra informazione e pubblica amministrazione: in nessun caso i giornalisti possono essere considerati megafoni al servizio del potente di turno". "Ai due colleghi che hanno perso il lavoro - scrivono Lo Bianco e Macaluso - esprimiamo la nostra solidarietà. Le loro vicende devono costituire l'occasione per una riflessione seria da parte del sindacato dei giornalisti sui motivi che impediscono l' avvio della stagione dei concorsi, unico strumento che garantisce efficienza e trasparenza della informazione prodotta dalla pubblica amministrazione".

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