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Uffici Stampa 31 Mag 2010

Uffici stampa dei comuni veneti: “Un tavolo di lavoro per fare chiarezza”

Analizzare le falle legislative, dare riferimenti e proporre soluzioni, aumentare la consapevolezza di giornalisti e amministratori pubblici. L’incontro di ieri a Vicenza sulla gestione degli Uffici stampa negli Enti pubblici tra ANCI Veneto, Sindacato giornalisti del Veneto e GUS (Gruppo di specializzazione Giornalisti Uffici Stampa) nella sede di Confindustria, ha fissato questi obiettivi, ponendo le basi per un gruppo di lavoro comune da avviare in tempi stretti.

Analizzare le falle legislative, dare riferimenti e proporre soluzioni, aumentare la consapevolezza di giornalisti e amministratori pubblici. L’incontro di ieri a Vicenza sulla gestione degli Uffici stampa negli Enti pubblici tra ANCI Veneto, Sindacato giornalisti del Veneto e GUS (Gruppo di specializzazione Giornalisti Uffici Stampa) nella sede di Confindustria, ha fissato questi obiettivi, ponendo le basi per un gruppo di lavoro comune da avviare in tempi stretti.

“C’è molta confusione e difficoltà di integrazione nell'ambito della Pubblica Amministrazione – ha esordito Paolo Francesconi, responsabile degli Uffici stampa per il Sindacato - anche perché il lavoro giornalistico ha regole e aspetti professionali tutti particolari. Attualmente una norma chiara e inderogabile è l’affidamento dell’incarico di addetto stampa a chi è iscritto all’albo dei giornalisti. Ma la norma non sempre viene rispettata. Altri problemi sorgono con l’inquadramento previdenziale, spesso affidato a Inps o Inpdap e non all’Inpgi come prevede la legge. Anche i bandi di concorso sono fonte di dispute, visti i frequenti ricorsi: per esempio molti Comuni pongono la laurea come criterio di esclusione”.

“Stiamo parlando di una materia in cui talvolta nemmeno le leggi consentono di individuare i problemi e di risolverli - ha aggiunto Giorgio Dal Negro, Presidente di ANCI Veneto - e così i Comuni si trovano in difficoltà nel capire come inquadrare i giornalisti, ad esempio quali sono le possibilità e i limiti di un incarico esterno oppure come procedere con un bando di concorso. Per noi è importante muoverci in un quadro di regole certe. La situazione presenta differenze, anche notevoli di comportamenti tra una regione e l'altra, aspetti che intendiamo approfondire. Se si riesce a trovare il bandolo, di riflesso si potranno anche allargare la occasioni occupazionali degli stessi giornalisti. Una strada da percorrere può essere quella dei consorzi o delle unioni di Comuni”.

Questione seria anche per Pier Antonio Tomasi, Vicepresidente di ANCI Veneto: “proviamo a capirci sul ruolo dell'addetto stampa: le difficoltà maggiori nascono dalle impostazioni del bando, dove emergono tutti i vuoti della legge”.

Guido Lorenzon, Presidente del GUS, in chiusura, ha precisato: “la legge 150/2000 è rimasta in molti punti inapplicata, ma l'idea di dotarsi di un addetto stampa da parte dei Comuni conosce sempre più successo. Prossimamente dovremo affrontare la questione dei compensi e degli accordi sui profili professionali”.

 

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