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Sindacale 04 Dic 2009

Ucsi: “Quanto tiene unita la società prevalga su quanto la divide; Fnsi esemplare” Franco Siddi: “Cultura, credibilità, pluralismo e unità antidoto a ogni forma di etero direzione”

Il Consiglio Nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, riunito oggi a Roma al termine delle celebrazioni del cinquantenario della fondazione dell’Unione, ha fatto il punto sullo stato del sistema dell’informazione nel nostro paese. Emerge una forte esigenza di rafforzare l’impegno alla formazione professionale, con particolare attenzione agli aspetti deontologici ed etici.

Il Consiglio Nazionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, riunito oggi a Roma al termine delle celebrazioni del cinquantenario della fondazione dell’Unione, ha fatto il punto sullo stato del sistema dell’informazione nel nostro paese. Emerge una forte esigenza di rafforzare l’impegno alla formazione professionale, con particolare attenzione agli aspetti deontologici ed etici.

 Lo stato di disagio crescente verso una informazione sempre più sottoposta alle tentazioni della spettacolarizzazione e della rissa, in un ambiente nel quale le trasformazioni tecnologiche e lo spostamento di quote significative della funzione informativa verso i nuovi media si accompagnano a un diffuso e perdurante precariato professionale, impegnano l’UCSI a cercare nuove forme di presenza nella società che aiutino soprattutto i giovani giornalisti a cogliere la differenza tra il mestiere dell’informazione e la pratica della creazione spettacolare.

I giornalisti dell’UCSI accolgono il richiamo del Segretario di Stato Vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, a “riproporre i valori del Vangelo per la costruzione di una società fraterna e solidale”e: in questo senso va inquadrata la diffusione del “Manifesto per un’etica dell’informazione”, destinato a far comprendere come non ci possa essere correttezza di comportamenti professionali in assenza di scelte eticamente coerenti e di onestà intellettuale: Queste sono le condizioni, come ha ricordato nel suo messaggio il cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, per dare una risposta “al bisogno di un linguaggio serio e sereno, di cultura del rispetto, di passione per il bene comune”: cose di cui il Paese ha evidente carenza.

In questo quadro, nel quale le ombre sembrano prevalere sulle luci - senza che questo intacchi la speranza e la volontà - i giornalisti dell’UCSI ritengono che quanto tiene unita la società debba prevalere su quanto la divide, e che questo criterio si debba applicare anche alla rappresentanza unitaria dei giornalisti italiani che storicamente si identifica con la FNSI.

 

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

 

“I 50 anni dell’Unione della Stampa cattolica che si celebrano oggi con una riflessione importante ed un impegnativo manifesto etico per l’informazione sono un’occasione per il rilancio di un lavoro culturale e sociale profondo che tutta la categoria dei giornalisti deve fare  per recuperare e rafforzare l’unica carta che veramente conta: quella della credibilità.

I giornalisti devono, infatti, riscoprire per intero il senso della propria funzione, allo scopo di soddisfare il diritto dei cittadini ad un’informazione corretta, completa e plurale proposta con competenza e rigore. Purtroppo oggi questa funzione è messa a dura prova ed è ad altissimo rischio. Sono troppe le pressioni particolari ed enormi quelle dei poteri più forti.

Ma sono anche pesanti i rischi di certe derive che vorrebbero i giornalisti prima di tutto schierati su un’informazione a tesi precostituita.

Nel nostro mondo c’è anche chi sta pagando prezzi enormi, come è successo al direttore dell’Avvenire Boffo, costretto alle dimissioni da un martellamento informativo ingiusto, cui solo oggi i responsabili stanno ponendo parziale e tardivo riparo.

Lo ha detto Franco Siddi, segretario della Federazione Nazionale della Stampa, intervenendo alla manifestazione promossa dall’Ucsi per il suo mezzo secolo di vita, che si è svolta nella sala Aldo Moro di Montecitorio a Roma, rivolto al Presidente Andrea Melodia e al folto pubblico di storici e dirigenti nazionali e di base dell’Unione.

“la Fnsi - ha aggiunto il Segretario - è fermamente impegnata sui terreni della tutela e dello sviluppo del giornalismo come rappresentazione della complessità sociale e forma di partecipazione di tutti alla vita comunitaria, ben radicata sul suo pluralismo interno, essenziale condizione vitale della propria dimensione associativa e organizzativa unitaria.

Per queste ragioni qualsiasi forma di etero-direzione le è storicamente estranea sin dal momento della sua fondazione, 101 anni fa, senza mai tentennamenti, tanto da dover patire nel passato la chiusura per ordine di un regime, e in tempi recenti ciclici e inaccetabili assalti.

L’Ucsi, con la sua presenza rispettosa del pluralismo ma fermamente radicata sulla propria ispirazione cristiana, svolge un lavoro prezioso per tutto il giornalismo soprattutto con le azioni di formazione di media education, di promozione dell’etica professionale e della cultura di rispetto della dignità umana: un patrimonio per tutti, soprattutto per i fermenti di dialogo e di confronto finalizzati a rafforzare sempre le condizioni di libertà, di correttezza dell’informazione, di qualificazione professionale e di rispetto del lavoro dei giornalisti.

Il nuovo manifesto per un’etica dell’informazione, l’attenzione all’unitarietà della professione intorno ai valori dell’autonomia, dell’indipendenza e del pluralismo, sono termini di confronto permanente per il sindacato dei giornalisti che avverte la presenza e la partecipazione dei colleghi dell’Ucsi come espressione di grandi valori, su cui gli ultimi due Papi hanno illuminato con il loro magistero una strada maestra per tutti: “Solo quando le persone hanno libero accesso ad un’informazione sufficiente possono perseguire il bene comune e considerare le pubbliche autorità responsabili di esso” (Giovanni Paolo II - 2003). E i media servono la libertà servendo la verità. “Bandire le volgarità programmate e gli spettacoli della sofferenza offerti al pubblico per fare audience o cassetta quale regola primaria di ogni buono e serio comunicatore a prescindere dalla sua fede e dalla sua matrice culturale” (sintesi del messaggio di Benedetto XVI per la 41esima giornata delle comunicazioni sociali).

Purtroppo, sul piano della gestione dei media, i tentativi di impiantare condizioni di etero-direzione dell’opinione pubblica, vanno creando lesioni gravi a un bene fondamentale come l’informazione e problemi enormi per la condizione del giornalista che non piega la schiena, in questa fase storica soprattutto nel settore del servizio pubblico”.

A margine dell’incontro nella sala Aldo Moro della Camera, Siddi, infine, ha riaffermato l’amarezza e il dissenso del sindacato per le operazioni esterne che hanno determinato l’accantonamento senza reali motivazioni di un giornalista e dirigente di grandi qualità professionali e morali come Paolo Ruffini dalla guida di Rai3 (pur sostituito da un degnissimo collega come Antonio Di Bella). Una vicenda che grida vendetta ancora oggi, su cui pare caduto un silenzio assordante, che il sindacato comunque continua a rompere in pari misura con quanto fa per denunciare oggi rimozioni di precari molto impegnati nella società civile come Giorgio Santelli. Tanti nomi “invisibili” come lui pagano un prezzo alto e nessuno alza la voce. Il sindacato unitario dei giornalisti, la Fnsi, non si farà spegnere la voce da nessuno”.

@fnsisocial

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