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Giudiziaria 22 Mar 2007

Tv locali a rischio: “Aeranti-Corallo ricorrerà al Tar Lazio per l’annullamento della delibera dell’Agcom sull’accesso alla capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri”

AERANTI-CORALLO ricorrerà al Tar per il Lazio per chiedere l’annullamento della delibera n. 109/07/CONS della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) recante la disciplina della cessione del quaranta percento della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri.

AERANTI-CORALLO ricorrerà al Tar per il Lazio per chiedere l’annullamento della delibera n. 109/07/CONS della Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) recante la disciplina della cessione del quaranta percento della capacità trasmissiva delle reti digitali terrestri.

E’ quanto annunciato da Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO e presidente AERANTI nel corso della conferenza stampa svoltasi oggi a Roma, presso l’Hotel Nazionale di p.zza Montecitorio dal titolo “La tv digitale deve essere anche locale”. Presenti alla conferenza stampa anche Luigi Bardelli, dell’esecutivo di AERANTI-CORALLO e presidente dell’Associazione CORALLO, Fabrizio Berrini, segretario generale AERANTI e Alessia Caricato, consigliere delegato CORALLO. Alla conferenza stampa ha partecipato anche Paolo Serventi Longhi, segretario generale della FNSI. Nel corso della conferenza stampa, Marco Rossignoli ha evidenziato che a parere di AERANTI-CORALLO,il recente provvedimento dell’AGCOM marginalizza l’emittenza locale in quanto, in base alle previsioni dello stesso, quasi tutte le tv locali non potranno accedere alla capacità trasmissiva in questione e quindi non potranno sviluppare la propria presenza nel mercato digitale durante la fase di transizione alla nuova tecnologia. Rossignoli ha quindi aggiunto che, in una logica pluralistica e concorrenziale, l’accesso alla capacità trasmissiva in questione non deve essere escluso per le tv locali che effettuano trasmissioni sperimentali digitali solo nelle ore notturne e in parti estremamente limitate del proprio bacino di utenza, ma deve essere consentito a tutti coloro che non dispongono di impianti operanti esclusivamente in digitale in almeno l’ottanta percento dell’area geografica servita in tecnica analogica.

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