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Giornalisti 10 Apr 2014

Tumori: Umberto Veronesi lancia alleanza con i media

"Era il 2 luglio 1981 e un articolo in prima pagina sul New York Times cambiò la storia del cancro al seno. Parlava del mio intervento mini-invasivo che, senza quel pezzo, sarebbe rimasto una pubblicazione scientifica di poche pagine dimenticata in un cassetto". Umberto Veronesi, fondatore e direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia-Ieo di Milano che questa primavera compie 20 anni, sceglie un aneddoto personale per lanciare un appello al mondo del giornalismo: "Dobbiamo cercare di trovare un accordo, un'alleanza, per combattere insieme la sfida più grave che l'umanità deve affrontare dall'inizio dei tempi, il cancro".

"Era il 2 luglio 1981 e un articolo in prima pagina sul New York Times cambiò la storia del cancro al seno. Parlava del mio intervento mini-invasivo che, senza quel pezzo, sarebbe rimasto una pubblicazione scientifica di poche pagine dimenticata in un cassetto". Umberto Veronesi, fondatore e direttore scientifico dell'Istituto europeo di oncologia-Ieo di Milano che questa primavera compie 20 anni, sceglie un aneddoto personale per lanciare un appello al mondo del giornalismo: "Dobbiamo cercare di trovare un accordo, un'alleanza, per combattere insieme la sfida più grave che l'umanità deve affrontare dall'inizio dei tempi, il cancro".

Una vera e propria chiamata alle armi contro "una malattia epidemica stravolgente: 50 anni fa si ammalava di tumore un italiano su 30, oggi si ammala uno su 3 e futuro si ammalerà uno su 2", avverte l'oncologo oggi all'università Iulm di Milano, durante l'incontro 'I media nella lotta al cancro: sette direttori a confronto'.
Dimenticare i tempi in cui il cancro non si poteva neppure nominare e veniva chiamato 'male inguaribile', e vincere i tabù informando correttamente l'opinione pubblica e insegnandole a credere nella scienza, "oggi poco amata dalla nostra popolazione". E' questa  la richiesta che Veronesi ha rivolto alle firme note intervenute con  lui nell'Aula magna dell'ateneo, per il primo confronto pubblico sulla comunicazione in campo oncologico.
Cinque i direttori sul palco: Mario Calabresi della Stampa,  Monica Maggioni di RaiNews 24, Ezio Mauro di Repubblica, Roberto Napoletano del Sole 24 Ore e Sarah Varetto di Sky Tg 24. Assenti  Ferruccio de Bortoli del Corriere della Sera, e Lucia Annunziata  dell'Huffington Post Italia. "Dei 20 milioni di italiani che oggi  sviluppano un tumore nel corso della vita - è il messaggio dell'ex  ministro della Sanità - 14 milioni, il 70%, potrebbero essere salvati con la prevenzione e la diagnosi precoce".       (MILANO, 10 APRILE - ADNKRONOS SALUTE)

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