L'editore di un'emittente di Trapani, Massimo Marino, e il giornalista Luigi Todaro sono stati condannati a 18 mesi ciascuno per avere diffamato il cronista Rino Giacalone. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico Giancarlo Caruso. La condanna penale si aggiunge a quella civile del 2019 quando entrambi erano stati condannati a versare a Giacalone 25 mila euro più le spese del giudizio.
Nel 2015 Telesud 3, di cui Marino era editore, diede notizia, riportata anche nel sito e nella pagina Facebook dell'emittente, che il giornalista era indagato per estorsione e millantato credito nei confronti dell'ex presidente della Confindustria trapanese Davide Durante. L'informazione è risultata infondata.
Con Marino, che aveva scritto una nota, è stato rinviato a giudizio anche il giornalista Luigi Todaro mentre è stato deciso di non doversi procedere nei confronti del direttore responsabile di Telesud 3, Rocco Giacomazzi, che intanto è morto. Solo per Todaro la pena è stata sospesa. (Ansa)
Assostampa Siciliana e Assostampa Trapani: «Giustizia è stata resa al collega Rino Giacalone»
«Giustizia è stata resa al collega Rino Giacalone, diffamato e delegittimato con una notizia, sbagliata, di indagine a suo carico». Lo dicono il segretario regionale dell'Associazione Siciliana della Stampa Roberto Ginex e il segretario di Assostampa Trapani Vito Orlando. «Non si può certamente gioire per la condanna dell'editore di una tv privata e di un giornalista – aggiungono - ma il collega Giacalone, che ha sempre avuto come unico faro la libertà di espressione e di informazione, è stato profondamente turbato, assieme alla sua famiglia, per essere stato coinvolto nella storia di una gravissima indagine a suo carico che si è rivelata falsa. Sappiamo - proseguono i rappresentanti del sindacato unitario dei giornalisti - quanto non sia facile fare informazione a Trapani, ma siamo coscienti che alla fine la giustizia vince sempre e così è stato ed è nel caso che ha coinvolto Rino, collega appassionato e sempre in prima linea nella ricerca di notizie a volte anche scomode, ma pronte ad accendere i riflettori sulle tante 'ombre' del malaffare trapanese», concludono Ginex e Orlando.