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La segretaria dell'Assostampa Subalpina, Silvia Garbarino
Associazioni 21 Giu 2021

Torino, giornalisti in piazza per la libertà  di informazione. Garbarino: «Non è più tempo di ritrosia e silenzio»

Appello dell'Associazione Stampa Subalpina al governo affinché affronti «tre questioni urgenti, senza ulteriori rinvii e contemporaneamente»: Inpgi, equo compenso e il nodo delle querele bavaglio e dell'abolizione del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa.

"Io sto con i giornalisti". È l'appello che arriva da piazza Carignano a Torino dove sabato 19 giugno si è svolta la manifestazione organizzata dall'Associazione Stampa Subalpina. Un'iniziativa per porre in evidenza, come ha spiegato la segretaria dell'assostampa Silvia Garbarino, «il tema della libertà di informazione» e «tre questioni urgenti che il governo non può rimandare ma che deve affrontare subito, senza ulteriori rinvii e contemporaneamente».

I temi riguardano la cassa di previdenza dei giornalisti, l'Inpgi, che il 30 giugno rischia di essere commissariata. Lo sblocco della legge sull'equo compenso e la questione delle "querele bavaglio" e dell'abolizione del carcere per il reato di diffamazione a mezzo stampa.

«I nostri problemi sono quelli di moltissime altre categorie di lavoratori», ha ribadito Silvia Garbarino, «che nessuno riconosce se non la categoria stessa anche perché per troppo tempo non abbiamo voluto e saputo far uscire con forza la nostra voce. Adesso non è più tempo di ritrosia e silenzio».

La battaglia Inpgi ricordano dalla Subalpina «è una battaglia di sopravvivenza per la categoria». Per quanto riguarda l'equo compenso «sbloccare la legge che giace da anni nei cassetti» significa «dare dignità al lavoro, ai giornalisti senza contratto e ai freelance. Non ci sono solo i rider sotto pagati – ricordano dalla Subalpina – ma ci sono anche i raider dell'informazione pagati anche meno di quelli sotto pagati della multinazionale».

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