«Il ministro Luigi Di Maio e il sottosegretario all'Editoria Vito Crimi continuano ad avere un approccio sbagliato nei confronti del mondo dell'informazione. La giusta condanna di ogni forma di discriminazione e del linguaggio offensivo delle diversità, al quale si abbandona oggi il titolo di apertura del quotidiano Libero, non può giustificare in alcun modo la rivendicazione del ministro e del sottosegretario di cancellare qualsiasi forma di sostegno all'editoria». Lo affermano, in una nota, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana.
«Trasformare critiche legittime e condivisibili in provvedimenti di carattere ritorsivo è sbagliato, oltre che ingiusto. Il modo migliore per affrontare il problema – proseguono i vertici della Fnsi – è quello di ragionare di riforma dell'editoria legando qualsiasi forma di sostegno non soltanto al rispetto delle norme di legge e dei contratti nazionali di lavoro, ma anche all'osservanza degli obblighi imposti dalla legge e dalle carte deontologiche dei giornalisti, che vietano e sanzionano qualsiasi forma di discriminazione delle diversità e delle minoranze. L'atteggiamento del governo è invece quello tipico di chi vuole usare il manganello contro un'intera categoria di professionisti per consumare vendette e regolamenti di conti anche con chi le regole le ha sempre rispettate».