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Minacce a Vanna Ugolini e alla redazione del Messaggero Terni. La solidarietà  del sindacato
Minacce 06 Gen 2021

Terni, minacce a Vanna Ugolini e alla redazione del Messaggero. La solidarietà  del sindacato

La giornalista e i colleghi umbri nel mirino per un articolo di cronaca relativo al decesso di un giovane. L'Assostampa: «Tentativo di comprimere la libertà  di stampa e il diritto di cronaca». Cpo Fnsi, Cpo Usigrai, Cpo Cnog e l'associazione Giulia: «Identificare gli autori e sanzionarli».

L'Associazione Stampa Umbra manifesta «piena solidarietà» alla redazione di Terni del Messaggero e alla sua responsabile Vanna Ugolini, fatti oggetto di minacce, anche di morte, a causa di un articolo di cronaca relativo al decesso di un giovane. «Tale fatto – si legge in una nota del sindacato regionale – preoccupa fortemente perché prefigura un tentativo di comprimere la libertà di stampa e il diritto di cronaca, oltre che avere chiari risvolti penali. Ci auguriamo che le autorità, che ringraziamo per il tempestivo impegno, possano individuare i responsabili di tale atto e ripristinare un clima di fiducia, tranquillità e sicurezza. Esercitare la professione di giornalista – conclude l'Assostampa – è un diritto sancito dalla costituzione, laddove stabilisce garanzie affinché tutti possano professare un lavoro e detta precise norme in materia di libertà di stampa e di espressione».

Alla giornalista Vanna Ugolini la solidarietà anche di Cpo Fnsi, Cpo Usigrai, Cpo Cnog e Giulia Giornaliste che, in un comunicato congiunto, condannano i gravi fatti di cui è stata vittima la collega. «Gli strumenti di critica – rilevano – sono altri, e legali. Minacciare l'incolumità fisica e la vita stessa di una giornalista, e di un giornalista, in questo caso di Vanna Ugolini, non rientra certo tra questi: è, al contrario, una grave violazione, e negazione, del diritto di cronaca e della libertà di espressione, che sono garanzie di democrazia per una collettività e per una intera nazione. Cpo Fnsi, Cpo Usigrai, Cpo Cnog e Giulia Giornaliste esprimono solidarietà alla collega e a tutta la redazione, auspicando che le forze dell'ordine possano identificare gli autori e sanzionarli, anche penalmente».

@fnsisocial

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