Vibo Valentia – Si è aperto con le parole di Mazzini, rispolverate dal direttore della Federazione nazionale della stampa, Giancarlo Tartaglia, il forum dal titolo “Lo stato di salute dell’informazione in Calabria”, organizzato, a Vibo Valentia, dal Rotary Club – Distretto 2100 della città, rappresentato, nell’occasione, dal presidente Ferdinando Barilaro, dal giornalista Giuseppe Sarlo, presidente della Commissione rapporti con i media, e dal prefetto Giuseppe Lo Torto.
“La stampa è una potenza – ha ricordato ad un nutrito parterre Giancarlo Tartaglia, citando un discorso mazziniano del 1936 – anzi la sola potenza dei tempi moderni: parla a tutti, alla moltitudine come a all’individuo, tocca tutte le parti e le classi sociali”.
Già Mazzini, insomma, “aveva intuito che, attraverso la stampa, si poteva arrivare ai cuori dei cittadini – ha detto Tartaglia, aprendo il forum, – e proprio la stampa è stata fondamentale per la costituzione del nostro Paese. Ancora oggi, se l’informazione è carente, abbiamo una democrazia malata”.
Attenzione, però: “L’informazione dev’essere una sorta di Corte dei Conti dei poteri – ha sottolineato il direttore della Fnsi, premiato dal Rotary di Vibo Valentia con il ‘Premio Città di Vibo Valentia’, – più che un potere, il Quarto per gli americani, essa stessa. La stampa deve assolvere a questa funzione di controllo affinché la democrazia di un Paese sia sana”.
Ha, quindi, analizzato lo stato di salute dell’informazione calabrese, oggetto del dibattito, Tartaglia, numeri alla mano: “Oggi in Calabria ci sono 4 quotidiani, 23 emittenti radiotelevisive con 61 giornalisti occupati, per un totale di 300 giornalisti che lavorano con regolare Contratto. Un numero palesemente insufficiente che rappresenta l’1,7% della forza lavoro nel giornalismo italiano”.
Lancia persino uno slogan da Vibo, il direttore della Fnsi, padre di tanti Contratti giornalistici: “Compra un giornale, salva la Calabria”.
Un Premio, quello intitolato “Seminatore della speranza”, consegnato, oltre che a Tartaglia, al segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, al prefetto di Vibo Valentia Michele Di Bari, al vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo, che è anche giornalista pubblicista, al segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro, mentre a Carlo Parisi, segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e vicesegretario della Fnsi, è andato il Premio Calabrese dell’anno (tutti i premi sono stati realizzati dal maestro orafo calabrese Gerardo Sacco).
A registrare il polso della stampa calabrese, anche il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, che ha ribadito come “la crisi generale incide pesantemente sul mondo dell’editoria e ancor più in Calabria: perdita dei posti di lavoro, precarizzazione crescente, sfruttamento sistematico e indecoroso del lavoro giornalismo ne sono le manifestazioni più evidenti”.
Guarda avanti il presidente dell’Odg: “Speriamo che con la legge sull’equo compenso, il cui primo passo si è compiuto in Senato, il compenso del lavoro giornalistico possa diventare se non equo, quantomeno dignitoso”. Questo, fatto salvo il ruolo del giornalismo: “La funzione vera del giornalismo – ha ribadito Soluri – è quella di lievito del confronto, dello sviluppo e della democrazia”.
E’ un grido di allarme unanime quello partito da Vibo Valentia: “E non è un caso che l’allarme per il giornalismo calabrese, che soffre di una condizione misera, vittima dell’arroganza della politica e di tanti editori, – ha chiosato Giuseppe Sarlo – parta proprio da qui, da Vibo, la città a più alta vocazione delinquenziale della Calabria”.
Una denuncia corale, da parte degli organismi di categoria, per un’informazione dignitosa e pulita, sigillata dalla presenza, affatto secondaria, al Forum di Vibo Valentia del presidente provinciale dell’Associazione Libera di Don Ciotti, mons. Giuseppe Fiorillo. (Scritto da: Nicoletta Giorgetti su
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IL SEGRETARIO DELLA FNSI FRANCO SIDDI: “LA STAMPA È IL PILASTRO FONDAMENTALE DELLA DEMOCRAZIA”
“CHI MINACCIA L’INFORMAZIONE NON VINCERÀ MAI”
VIBO VALENTIA – Mai un premio è parso più azzeccato: è stato consegnato a Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa italiana, il “Premio Seminatore della speranza” 2012, promosso dal Rotary Club – Distretto 2100 di Vibo Valentia. Perché di speranza il numero uno della Fnsi ha parlato, durante il forum, ospitato a ridosso della cerimonia di consegna dei riconoscimenti, sul tema “Lo stato di salute dell’informazione in Calabria”.
“L’informazione è il pilastro fondamentale della democrazia, – ha esordito Franco Siddi – nel nostro come negli altri Paesi, ed è indispensabile che non solo i giornalisti, ma anche e, innanzitutto, gli editori riconoscano l’informazione come un bene essenziale per l’intera comunità”.
“Cari editori, calabresi, ma non solo, – ha proseguito il segretario generale della Fnsi, rilanciando il monito di Carlo Parisi, accanto a lui, nel forum di Vibo – non uccidete la speranza. La speranza di quanti, tra i giornalisti e i cittadini, confidano ancora in una stampa libera e pulita. Ed il lavoro decente, equamente retribuito, è l’unico strumento in grado di garantire un’informazione libera. Chi sfida l’informazione con i ricatti e le minacce, in Calabria come a Roma o a Milano, non vincerà mai!”.
Tira dritto Franco Siddi, che non cambia destinatario: “Cari editori della Calabria, correggete questo modo di lavorare, che vuole i giornalisti spremuti, mal pagati e, per questo, sempre più deboli e ricattabili. Altrimenti sarete complici di quei fenomeni che dite di voler denunciare nelle vostre testate”.
Parla forte e chiaro Siddi, anche quando si rivolge ai professionisti dell’informazione: “La credibilità di noi giornalisti si gioca nell’aderenza alla realtà dei fatti e nel rispetto di un’informazione responsabile, mai omissiva. Il giornalista è e deve restare un testimone dei fatti, non un testimonial: uno dei martiri del giornalismo italiano, Walter Tobagi, non a caso scrisse che ‘al giornalista spetta il compito di raccontare la verità’”.
Certo, non è sempre facile fare questo mestiere: “Da una parte i ricatti degli editori – incalza il segretario della Federazione della stampa – dall’altra le intimidazioni: di fronte a tali violenze, quelle vere però, non quelle che vengono spesso amplificate dagli stessi organi di informazione, il Sindacato dei giornalisti continuerà a reagire, con ancora più forza e azioni di condanna, sperando in un futuro migliore. Se così non fosse, avremmo già lasciato il campo. E, invece, non ci arrendiamo, non abbassiamo la guardia: continueremo a batterci, in Calabria come altrove, in difesa di un’informazione libera, convinti che un giornalista non possa diventare un buon giornalista con le bastonate”.
L’attualità più stringente – il provvedimento di legge, appena approvato dal Senato, sull’equo compenso e lo spinoso dibattito sul ddl sulla diffamazione – vive nelle parole del segretario della Fnsi, che si lascia andare ad un’ultima confidenza. Anzi, una certezza: “Per un giornalista precario che cede davanti alla minaccia di perdere il lavoro, scegliendo di non denunciarne le condizioni indecenti, ce ne sarà sempre un altro pronto a prendere il suo posto. Magari con più coraggio, anche quello di sollevare il coperchio”. In quel momento “al suo fianco ci saremo noi”, assicura Siddi. (Scritto da: Nicoletta Giorgetti su
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CARLO PARISI (FNSI): “LE MINACCE PIÙ PESANTI PER I GIORNALISTI SONO QUELLE, QUOTIDIANE, DI EDITORI CHE LI SFRUTTANO”
“TOLLERANZA ZERO VERSO GLI EDITORI SENZA SCRUPOLI”
VIBO VALENTIA – “Il problema delle intimidazioni ai giornalisti in Calabria esiste, è grave e va contrastato dalle forze deputate a farlo. Ma pesanti, in questa regione, non sono soltanto le minacce che arrivano con una lettera anonima: sono le minacce quotidiane di quegli editori senza scrupoli che sfruttano i giornalisti e li tengono sotto scacco”.
Tuona il segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria e vicesegretario della Fnsi, Carlo Parisi, da Vibo Valentia, dove ha partecipato al forum promosso dal Rotary Club di Vibo “Lo stato di salute dell’informazione in Calabria”, insieme al segretario generale e al direttore della Federazione nazionale della stampa italiana, Franco Siddi e Giancarlo Tartaglia, e al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri.
“Editori che annullano la dignità dei giornalisti – ha rimarcato Carlo Parisi ad una folta platea fatta di autorità, giornalisti e studenti di alcuni istituti superiori di Vibo Valentia – pagandoli pochi euro a pezzo. Quando li pagano. Ebbene, nei confronti di questi editori, che spezzano la speranza di quanti, specie tra i giovani, credono ancora in una professione in cui, a dire il vero, di nobile è rimasto ben poco, Sindacato e Ordine dei giornalisti avranno una tolleranza pari a zero”.
Perché “la strada è obbligata – incalza il vicesegretario della Fnsi – per gli organismi di categoria e anche per le istituzioni che devono garantire una stampa libera, corretta e pulita, nella ferma consapevolezza che non è con una pubblicità che si compra un giornale. O un giornalista”.
A ciascuno il suo compito: “L’Ordine deve vigilare su chi scrive, il Sindacato dei giornalisti deve combattere lo sfruttamento e la precarizzazione selvaggi”.
Lancia, quindi, un messaggio, ancora una volta forte e chiaro, il vicesegretario della Federazione nazionale della stampa, che ha ritirato a Vibo Valentia il Premio Calabrese dell’anno 2012: “Cari editori, non uccidete la speranza di chi crede nel nostro mestiere, in un giornalismo vero, pulito e dignitoso. Questo premio – ha detto Parisi – assegnato, prima di me, nel 2008, ad una Santa, Natuzza Evolo, lo dedico a chi si batte, ogni giorno, per difendere chi, spesso, non vuol essere difeso”.
Lo sprone ai colleghi è palese: “I giornalisti devono denunciare lo sfruttamento sistematico degli editori, altrimenti non saranno mai pagati, rispettati e credibili. Tolleranza zero verso ogni forma di ricatto, ma non si può fare nulla se i giornalisti scelgono l’omertà”.
Un quadro desolante in cui chi fa il proprio dovere, interpretando il proprio ruolo nel rispetto della legge e dei professionisti, spicca senza sforzi: “Solo un quotidiano, in Calabria, – spiega Parisi – rispetta il Contratto nazionale di lavoro giornalistico, la ‘Gazzetta del Sud’. Per il resto, purtroppo, ci sono problemi gravissimi, anche se, naturalmente, con diversi gradi di responsabilità: assistiamo ad artifici vergognosi messi in atto per ingannare i giornalisti, per non pagarli, tenendoli, così, sotto scacco”. (www.giornalisticalabria.it)