“La crisi c’è, il massacro no. Per il Gruppo Riffeser stamane è stato siglato al ministero del Lavoro un verbale di accordo che certifica una situazione difficile nelle testate della Poligrafici Editoriale, ma che grazie alle verifiche e ad un lungo e difficile lavoro di ricognizione e analisi tra azienda e sindacato dei giornalisti ha permesso di ridurre gli esuberi da 80 che l’editore indicava come necessari al risanamento dell’azienda ai 36 che l’accordo prevede su un organico che attualmente è di 390 giornalisti a tempo indeterminato (ex art. 1 Cnlg).
I 36 colleghi, così come prevede l’accordo, cesseranno il rapporto di lavoro con la Poligrafici Editoriale, nell’arco dei due anni previsti dallo stato di crisi, dall’1 gennaio 2009 al 31 dicembre 2010, attraverso il blocco del turn-over, con esodi assolutamente volontari senza alcuna forma di pressione da parte dell’azienda così come prevedono le norme dell’accordo sottoscritto al Ministero, in base ai requisiti di pensionamento di vecchiaia, di anzianità e prepensionamento di vecchiaia anticipata così come sancito dalla legge 416 e dalla successiva legge 62. L’accordo è stato sottoscritto dalla Fnsi, dalle Associazioni regionali di stampa competenti territorialmente (Lombarda, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Romana), e dai Comitati di Redazione de “il Resto del Carlino”, “Quotidiano Nazionale, “La Nazione” e “Il Giorno”. L’intesa sarà ora esaminata dal ministero del Lavoro che, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, dovrà emettere il relativo Decreto. E’ la prima volta, dopo oltre 15 anni, che l’iniziativa della Fnsi porta ad una regolazione delle relazioni sindacali con il gruppo Riffeser-Monti sugli stati di crisi, secondo criteri di correttezza, trasparenza ed oggettività. Per il sindacato è comunque un passaggio sofferto come sempre succede quando si parla esuberi, ma è anche la dimostrazione che la fatica della concretezza e della democrazia sindacale è un impegno ineludibile. E’ importante che le crisi come lo sviluppo si governino meglio e con più efficacia perseguendo la strada del confronto serio e senza pregiudizi. La vicenda, tuttavia, è spia di un allarme diffuso sulla congiuntura difficile del settore, che, anche alla luce della pesante crisi economica in atto, è chiamato ad affrontare una complessa stagione di grandi trasformazioni. Il lavoro giornalistico resta centrale per vincere la scommessa del tempo che viviamo, ma da oggi è ancora più chiaro - speriamo per tutti (editori e istituzioni) - che non si può lasciare solo alla volontà delle parti la soluzione dei problemi congiunturali e di prospettiva. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana lavorerà affinché questo sia l’ultimo stato di crisi pagato dalle casse dell’Inpgi. Come già rappresentato al Presidente del Consiglio e al ministero del Lavoro la riforma degli ammortizzatori sociali non solo è urgente, ma è urgentissima. Il carico degli oneri va ripartito secondo lo schema che riguarda tutta l’industria italiana e non scaricato sull’Inpgi secondo una logica e dei conti che non reggono più”.