«Questo 23 maggio 2020, 28esimo anniversario della strage di Capaci, è un giorno di silenzio. Di silenzio forzato, senza cortei e manifestazioni a causa dell'emergenza coronavirus, che ha costretto la Fondazione Falcone a un programma minimo per ricordare oltre al magistrato e alla moglie Francesca Morvillo, gli uomini della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Ma forse di un silenzio necessario per richiamare, invece che con i discorsi, con i fatti la necessità di una lotta efficace, costante e condivisa contro tutte le mafie. E in questo senso i giornalisti siciliani sono al fianco delle istituzioni impegnate in prima linea nella difesa della legalità». Lo afferma la giunta regionale dell'Assostampa Siciliana, in una nota diffusa dal segretario Roberto Ginex.
«La lotta alla mafia e alla corruzione, come confermano le vicende anche degli ultimi giorni - si legge nella nota della segreteria regionale - spingono i giornalisti siciliani, che credono nei valori per i quali è caduto il giudice Giovanni Falcone con la moglie Francesca e gli uomini della scorta, ad essere pronti a continuare a svolgere il proprio dovere di informare con onestà e trasparenza i propri lettori. Se ognuno di noi compie davvero il proprio dovere, allora avremo onorato sinceramente la memoria sia dei caduti di Capaci che delle altre stragi mafiose, ma soprattutto quella dei nostri colleghi che negli anni sono stati uccisi proprio per aver fatto bene e fino in fondo i giornalisti».