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Vertenze 25 Ott 2013

Stato di agitazione e un pacchetto di cinque giorni di sciopero

I giornalisti di Metro Italia proclamano lo stato di agitazione, con l´indizione dell´assemblea permanente, il ritiro delle firme (escluse quelle dei collaboratori a tutela del loro lavoro) e l´affidamento al Cdr di un primo pacchetto di 5 giorni di sciopero.

I giornalisti di Metro Italia proclamano lo stato di agitazione, con l´indizione dell´assemblea permanente, il ritiro delle firme (escluse quelle dei collaboratori a tutela del loro lavoro) e l´affidamento al Cdr di un primo pacchetto di 5 giorni di sciopero.

Tutto ciò a seguito dell’ennesima e inaccettabile messa in discussione di accordi sindacali da parte di un Editore per il quale i patti sottoscritti da lui stesso davanti alle massime rappresentanze sindacali nazionali e locali sono meri pezzi di carta. Con l´aggravante che questa volta sono saltate del tutto e in modo unilaterale anche le normali procedure di contrattazione aziendale.
In meno di un anno per ben due volte gli accordi sottoscritti sono stati rimessi in discussione dall’Editore. Dopo aver chiesto e ottenuto, nel novembre del 2012, la dichiarazione dello stato di crisi, una diminuzione di organico e la messa in “solidarietà” dei giornalisti per un biennio (fino a dicembre 2014) l´Editore ha poi chiesto e ottenuto, nel giugno scorso, dopo appena 6 mesi, una modifica anticipata dell’accordo con un aggravamento delle condizioni. Un risultato che è stato possibile solo grazie al senso di responsabilità dei giornalisti, consapevoli delle difficoltà che investono l´intero settore della stampa.
Ora, a meno di 4 mesi dalla sottoscrizione dell´ultimo accordo - mesi in cui Metro è rimasto chiuso tra agosto e settembre per oltre 40 giorni - l´Editore, violando le normali procedure di relazione aziendale, ha unilateralmente e arbitrariamente chiesto la convocazione di un nuovo tavolo per il mese di novembre presso gli organismi nazionali per “interventi di ristrutturazioni necessari per fronteggiare la situazione”. Questo mentre contemporaneamente ci viene chiesto uno sforzo ulteriore in occasione dell’avvio di nuove iniziative come il lancio della App di Metro.
Il Cdr e l’assemblea dei giornalisti di Metro

 

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