Il presidente del Grosseto Calcio, Piero Camilli, e la stessa società del Grosseto Calcio a titolo di responsabilità, sono stati deferiti dal Procuratore Federale alla Commissione Disciplinare Nazionale per avere impedito l'accesso alla tribuna stampa a tre giornalisti e un fotografo. La motivazione alla base del deferimento sta nel fatto che il Grosseto Calcio ha deciso di non concedere gli accrediti stampa ''in conseguenza della pubblicazione di articoli e foto non graditi e per avere al contempo omesso di dare la prescritta comunicazione del provvedimento adottato alla competente Lega, con l'effetto di precludere ai predetti l'esercizio del diritto di cronaca e delle rispettive professioni''.
Ordine dei Giornalisti della Toscana, Assostampa e Ussi, che avevano già nei mesi scorsi condannato il comportamento del Grosseto Calcio ''accolgono con soddisfazione questa decisione e si augurano -si legge in una nota congiunta- che possa finalmente rendere giustizia al diritto di cronaca esercitato dai colleghi interessati, in favore dei propri lettori''. (FIRENZE, 5 GIUGNO - ADNKRONOS)
IL GROSSETO CONDANNATO. SODDISFAZIONE FNSI E USSI
CALCIO: IMPEDITO ACCESSO AI GIORNALISTI, DEFERITI
“E‘ un punto di svolta significativo, di civiltà sportiva e di riconoscimento del valore della libera informazione e del diritto di cronaca, il deferimento - una segnalazione-denuncia dell'Ussi (Unione Stampa Sportiva Italiana) - alla disciplinare del calcio del Presidente del Grosseto, Pietro Camilli, e della stessa società, per aver impedito l’accesso alla tribuna stampa a tre giornalisti giudicati sgraditi.
E’ la prima volta che accade nel mondo del calcio professionistico, dove gli atti di ostilità e prevaricazioni verso giornalisti spesso sono stati rivendicati da società sportive come scelta di impresa in nome del diritto di proprietà. Deve essere ben chiaro a tutti, invece, che l’informazione e il diritto di cronaca non hanno altri proprietari che i cittadini, lettori o utenti dei media. E' la linea chiaramente rappresentata dall'Ussi in piena sintonia con la Fnsi nella tutela della dignità del lavoro e dell'esercizio indipendente della professione. Tre colleghi e un fotografo impediti ad esercitare il loro lavoro dal Grosseto e dai suoi rappresentanti “in conseguenza di articoli e foto non graditi” hanno anche subito una evidente lesione del diritto di esercitare la professione e la loro attività. Il deferimento anche per responsabilità oggettiva di una società professionistica alla Disciplinare, per un caso di lesione all'informazione e al diritto al lavoro, è punto di svolta, che, in attesa della decisione del giudice sportivo, è un atto di deterrenza per un fenomeno negativo, dannoso anche per sport.
E’ triste che per affermare diritti elementari e tutele essenziali per un bene pubblico come l’informazione siano necessari atti di giustizia (in questo caso, quella sportiva) con ipotesi di sanzioni, ma questa soluzione è di giustizia. Si spera non sia isolata, che sia da monito per evitare il riproporsi di episodi sgradevoli e lesivi di diritti fondamentali e che tutto il sistema del calcio professionistico si astenga in futuro da invadenze improprie e da azioni coercitive e illiberali verso la stampa.”