Un giornalista televisivo pro-governativo siriano, che accompagnava l'esercito di Damasco in una "operazione anti-droga" al confine con la Giordania, è stato ucciso assieme ad altri due militari dall'esplosione di un ordigno improvvisato posto sul ciglio della strada nella regione meridionale di Daraa.
Lo riferisce l'agenzia governativa siriana Sana, secondo cui Firas Ahmad, reporter della tv pro-governativa Sama, e due soldati siriani sono rimasti uccisi nella deflagrazione di una bomba "posta dai terroristi", termine usato dai media di Damasco per indicare insorti anti-governativi.
Nel contesto del conflitto siriano scoppiato nel 2011 e ancora in corso, in maniera intermittente, in alcune regioni del Paese, la regione di Daraa è stata dal 2012 al 2018 fuori dal controllo delle forze di Damasco e di quelle russe, alleate del governo siriano. Da cinque anni, la Russia e il governo siriano hanno ripreso parzialmente il controllo militare dell'area, che rimane però fortemente instabile e teatro di periodici attacchi da parte di insorti locali.
La regione meridionale di Daraa, assieme a quella vicina di Suwayda, è inoltre uno delle roccaforti delle bande criminali, alcune sostenute da fazioni armate filo-governative, che si occupano della produzione e distribuzione di anfetamine Captagon, distribuite ai mercati asiatici, del Golfo ed europei, a partire dal poroso confine tra Siria e Giordania. (Ansa, 9 agosto 2023)