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Sindacale 26 Feb 2008

Sindacato cronisti romani: “Appello ai candidati a Sindaco per la piena applicazione della par condicio”

Il Sindacato cronisti romani rivolge un pressante appello ai candidati a Sindaco, affinché siano rispettate le elementari regole del gioco dell’informazione senza privilegi o discriminazioni nei confronti di singole testate.

Il Sindacato cronisti romani rivolge un pressante appello ai candidati a Sindaco, affinché siano rispettate le elementari regole del gioco dell’informazione senza privilegi o discriminazioni nei confronti di singole testate.

Nei giorni scorsi, il candidato a Sindaco Francesco Rutelli si è reso più volte protagonista di una inopportuna selezione informativa fra i mass-media, ignorando i diversi cronisti in attesa per ore di una sua dichiarazione davanti la sede del suo comitato elettorale. Il Scr ricorda che la par condicio dell’informazione vale non solo verso i candidati alle elezioni politiche e amministrative, ma anche per chi fa comunicazione agli organi di stampa. A tutti i cronisti devono essere garantiti il libero accesso alle fonti e la possibilità di dialogo alla pari con i singoli candidati, al fine di promuovere la massima trasparenza della campagna elettorale nel rapporto con tutta l’opinione pubblica. L'Associazione stampa romana si unisce al Sindacato cronisti nel rivolgere ai candidati sindaco di Roma un appello affinché a tutti i giornalisti siano date le stesse opportunità. In una nota, il sindacato unitario dei giornalisti del Lazio e di Roma afferma infatti di aver ricevuto "non poche segnalazioni da parte di colleghi di più testate in merito al fatto che l'ufficio stampa dell'onorevole Francesco Rutelli intende selezionare i redattori che possono seguire lo stesso Rutelli durante la sua campagna elettorale per la città di Roma. È un comportamento che non possiamo accettare e che mina il principio della libera informazione. Il libero accesso alle fonti deve essere sempre garantito, soprattutto da chi ricopre incarichi istituzionali". C'è da augurarsi - aggiunge la nota dell'Asr - che si sia trattato solo di un "fraintendimento tra l'ufficio stampa e i giornalisti" e che ai colleghi di ogni testata "sia dato il modo di fare con serenità il proprio lavoro". (AGI)

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