Associazione Stampa Toscana e Ordine dei giornalisti della Toscana esprimono un «giudizio pesantemente negativo sull'iniziativa con la quale l'Università di Siena, vuole istituire un'area che comprenda le attività di ufficio stampa, comunicazione istituzionale e stampa digitale, pubblicità e marketing, mettendo insieme competenze che niente hanno a che fare con la professione giornalistica e che, anzi in alcuni casi, sono in profondo contrasto con essa, di fatto chiudendo l'attuale ufficio stampa che, correttamente, ha svolto solo il proprio lavoro giornalistico». È quanto si legge in una nota congiunta dei rappresentanti regionali dei giornalisti.
«Come se non bastasse – incalzano – la riorganizzazione del settore, su queste discutibilissime basi, è stata avviata senza il confronto con il sindacato dei giornalisti, sempre rifiutato dai vertici dell'Ateneo, sordo anche alle richieste di sostituzione di una giornalista in maternità nonostante l'intervento della Consigliera di Parità della Regione Toscana».
Associazione Stampa Toscana e Ordine dei giornalisti della Toscana chiedono quindi al Rettore dell'Università di Siena di «recedere dal varo di una struttura che è un assurdo professionale, che vorrebbe tenere insieme il ruolo dei giornalisti, la cui professionalità e deontologia non vengono in questo caso rispettate, prevedendo per loro lo svolgimento di compiti come quello della gestione del marketing e della comunicazione, del marketing e della pubblicità, in contrasto con le norme ordinistiche e sindacali».
Ast e Odg della Toscana «si dichiarano fin d'ora a disposizione delle colleghe dell'ufficio stampa dell'Università di Siena per valutare con loro ogni iniziativa a tutela della loro professionalità e del loro lavoro».