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Rai 09 Apr 2014

Siddi: Tiziana Ferrario ha diritto di lavorare con dignità

"Esigere di lavorare secondo ruolo, competenze e dignità non è un privilegio. E' un diritto comune che deve essere assicurato ad ogni lavoratore dalle aziende come dai superiori. L'emarginazione subita da Tiziana Ferrario con il demansionamento deciso a suo tempo dall'ex direttore del Tg1 Minzolini non è invece né un diritto naturale, né un fatto normale dal punto di vista morale e produttivo".

"Esigere di lavorare secondo ruolo, competenze e dignità non è un privilegio. E' un diritto comune che deve essere assicurato ad ogni lavoratore dalle aziende come dai superiori. L'emarginazione subita da Tiziana Ferrario con il demansionamento deciso a suo tempo dall'ex direttore del Tg1 Minzolini non è invece né un diritto naturale, né un fatto normale dal punto di vista morale e produttivo".

Così il segretario della Fnsi, Franco Siddi, commenta le parole di Tiziana Ferraio nell'ambito del processo che vede l'attuale senatore di Forza Italia, Augusto Minzolini, accusato di abuso d'ufficio. "E' assurdo semmai - prosegue Siddi – che oggi la Ferrario abbia riottenuto il proprio diritto a un posto di lavoro decente solo dopo che è stata costretta a fare causa al suo direttore". (ROMA, 9 APRILE - ANSA)

RAI: FERRARIO (TG1), MINZOLINI MI HA EMARGINATA

"In tanti anni vissuti al tg1 non sono mancati momenti di tensione e disagio, ma un'informazione così squilibrata, come quella avvenuta con la direzione di Minzolini, non c'è mai stata. Quello che gli contesto è di non avermi più fatto lavorare e di aver fatto un tg fazioso, che non informava il pubblico come avrebbe dovuto fare.
Rientrava tra i poteri del direttore quello di introdurre volti nuovi in conduzione, ma tu non puoi emarginare in questo modo chi fa parte della redazione". Lo ha detto in tribunale la giornalista Tiziana Ferrario, parte civile nel processo per abuso d'ufficio a carico dell'ex direttore del tg1, Augusto Minzolini, che nel marzo 2010 l'avrebbe rimossa dalla conduzione senza averle attribuito un incarico equipollente che tenesse conto delle sua qualifica di caporedattore con mansioni di inviata speciale agli esteri.  
"Il mio dissenso rispetto a quello che andava in onda in quel periodo - ha detto la giornalista – era evidente. Quando fu data la notizia dell'assoluzione dell'avvocato Mills, per il quale in realtà c'era stata una dichiarazione di prescrizione, e quella stessa notizia non fu rettificata, molti di noi protestarono, così come si lamentarono molti telespettatori. Io fui tra quelli che si rifiutarono di firmare un documento di sostegno alla linea editoriale della direzione: chi non lo fece fu rimosso dagli incarichi. Pochi giorni dopo - ha proseguito la Ferrario, assistita dall'avvocato Domenico D'Amati -, Minzolini mi disse al telefono, mentre ero in ferie, che non avrei più condotto l'edizione delle 20. E molti dei firmatari di quel documento, nei mesi successivi, furono promossi oppure ottennero una visibilità maggiore grazie alle rubriche. Dal marzo 2010 al 2011 - si è sfogata la giornalista - io non ho più lavorato, poi sono andata a Unomattina, incarico di fatto fittizio, perché facevo praticamente la centralinista del pomeriggio. Solo con il rinvio a giudizio di Minzolini, la Rai ha concretizzato la proposta che Mario Orfeo mi ha fatto mandandomi a New York".
Per Fabrizio Siggia, difensore dell'attuale senatore di Fi, "è importante sottolineare, invece, come quel documento di sostegno alla linea della direzione fu sottoscritto da 96 redattori, quasi i due terzi della redazione del Tg1. Minzolini, poi, propose alla Ferrario anche di andare a Mosca in occasione degli attentati alla metropolitana ma lei disse che era in ferie e non poteva andare. E fu sempre Minzolini a inviarla per due mesi a New York, al posto di un altro collega, incarico propedeutico a quello che poi lei ha definito con Orfeo qualche mese fa".
"In merito alla mia deposizione come parte civile - ha precisato, a fine udienza, Tiziana Ferrario - preciso che Minzolini, dopo un lungo periodo di inattività, mi mando' a New York non per due mesi ma dal 17 novembre 2010 al 6 dicembre 2010 quando venne a sapere che ero ricorsa al giudice del lavoro. La trasferta coincise proprio con la prima udienza del processo e fui costretta a chiedere un rinvio. Al rientro da quella trasferta rimasi di nuovo senza lavorare per altri mesi, nonostante il tribunale del lavoro a fine dicembre avesse ordinato alla Rai di reintegrarmi nel mio ruolo sino all'assegnazione di mansioni equivalenti".  (ROMA, 8 APRILE - AGI)

 

RAI: MINZOLINI, FERRARIO USA POLITICA PER MANTENERE PRIVILEGI

"La Ferrario, come altri in Rai, usa la politica o queste accuse parapolitiche per mantenere i propri privilegi in Rai". Replica subito così Augusto Minzolini, ex direttore del Tg1, alle parole di Tiziana Ferrario oggi in tribunale dove la gironalista del servizio pubblico è parte civile nel processo per abuso d'ufficio a carico dello stesso Minzolini. E a proposito di quella che la Ferrario lamenta essere stata un'emarginazione per non aver firmato un documento di solidarietà all'allora direttore, il senatore di Forza Italia replica "non mi sono mai interessato a quel documento. Non mi è mai importato nulla", sottolineando "io non ho ispirato quel documento, è stato scritto da altri giornalisti del Tg1 per difendere il proprio lavoro".
Minzolini precisa quindi "non credo che nessun giornalista in Italia possa dire di essere demansionato dopo che la testata in cui lavora gli ha chiesto di andare a fare un reportage in Russia (è stato risposto dall'interessata che era in ferie), in Iran (l'interessata non è riuscita ad avere il visto), è stato mandato due mesi a New York (l'interessata in questo caso ha trovato il visto), gli è stato chiesto di fare il corrispondente da Madrid, gli è stato chiesto di fare il caporedattore a Milano e alla fine ha accettato di fare il caporedattore a Roma a seguito di una promozione. Non ho parole...". (ROMA, 8 APRILE - AGI)

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