Informazione politica e ruolo dei giornalisti. E' il tema su cui si sono confrontati oggi, a Roma, esperti e addetti ai lavori, in un convegno organizzato dall'Osservatorio di Mediaetica dell'Unione Cattolica Stampa Italiana. Un rapporto, quello tra politica e informazione, controverso e complicato, anche per la spettacolarizzazione portata agli estremi e della diffusione dei nuovi media.
''La politica - spiega Giampietro Mazzoleni, ordinario di Comunicazione Politica all'Universita' degli studi di Milano - va a braccetto con l'infotainment. Gli esempi non mancano, dalle imitazioni di Maurizio Crozza a Matteo Renzi ospite di Amici. Una politica pop, che raggiunge quella popolazione che non legge i giornali e non guarda i tg e che e' parte integrante della formazione del cittadino''. Un'analisi che non trova d'accordo il direttore del Mattino Alessandro Barbano, secondo il quale ''e' un circolo vizioso che va spezzato, modificando il timone e recuperando le nostre capacita' di filtro''. Uno dei problemi su cui e' stata posta l'attenzione e' pero' l'importanza di distinguere cio' che e' politica da cio' che non lo e', come hanno sottolineato Lucio D'Alessandro, rettore dell'Universita' Suor Orsola Benincasa di Napoli, e Monica Maggioni, direttore di Rainews 24. ''Siamo di fronte a uno show globale dove vince chi urla di piu' - afferma la giornalista -. Siamo narratori o ci accontentiamo di essere attraversati dalle notizie rinunciando al ruolo di interpreti? Il ruolo del giornalista serve ancora, ma per essere punto di riferimento bisogna essere credibili''. Sulla credibilita' e sulla qualita' puntano anche Franco Siddi, segretario dell'Fnsi (''serve un'informazione qualificata che aiuti a capire i fatti e le persone a essere cittadini nel caos informativo'') e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, secondo il quale i giornalisti hanno ''un ruolo delicato da esercitare. Un Paese senza informazione e' un Paese povero. Ma bisogna capire e sapere di cosa parlare, sganciandosi dalle logiche dei grandi gruppi editoriali''. Da recuperare anche il ruolo centrale del servizio pubblico che, spiega Andrea Melodia, presidente Ucsi, ''non e' solo radiotelevisiva, non e' solo Rai, e tantomeno Santoro. Serve rigore, fuori dalle logiche dell'audience''. Per Francesco Occhetta, padre gesuita e scrittore, va recuperata la capacita' di fare domande e di contestualizzare. (ANSA 10 APRILE 2013).
di Claudia Fascia