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Editoria 14 Feb 2013

Siddi: l'informazione non è un prodotto da banco Da chi si ricandida a governare ci aspetteremmo di più

“Sfugge al Presidente del Consiglio, Mario Monti, che il bene informazione prodotto e distribuito dai media vecchi e nuovi, non è un banale prodotto di consumo come tanti se ne trovano nei supermercati. La crisi dell’industria editoriale non è una crisi di singole situazioni ma di un intero settore decisivo della democrazia, della vita pubblica e dell’industria italiana. Le origini sono in un indispensabile processo di innovazione e trasformazione che ha bisogno di tempo per produrre utili e, soprattutto nei riflessi della crisi economica che impoverisce la capacità di spesa delle persone  e abbatte le risorse del mercato pubblicitario. Ci spiace contraddire, perciò, il Presidente del Consiglio in carica che evoca l’impossibilità di sostituire i mancati ricavi  con il denaro dei contribuenti. Da chi governa, e si candida a governare, ci si aspetta indicazioni e segnali per politiche di sviluppo, di innovazione e di rilancio dell’occupazione.

“Sfugge al Presidente del Consiglio, Mario Monti, che il bene informazione prodotto e distribuito dai media vecchi e nuovi, non è un banale prodotto di consumo come tanti se ne trovano nei supermercati. La crisi dell’industria editoriale non è una crisi di singole situazioni ma di un intero settore decisivo della democrazia, della vita pubblica e dell’industria italiana. Le origini sono in un indispensabile processo di innovazione e trasformazione che ha bisogno di tempo per produrre utili e, soprattutto nei riflessi della crisi economica che impoverisce la capacità di spesa delle persone  e abbatte le risorse del mercato pubblicitario. Ci spiace contraddire, perciò, il Presidente del Consiglio in carica che evoca l’impossibilità di sostituire i mancati ricavi  con il denaro dei contribuenti. Da chi governa, e si candida a governare, ci si aspetta indicazioni e segnali per politiche di sviluppo, di innovazione e di rilancio dell’occupazione.

La questione è quella del pluralismo ed è soprattutto oggi quella di capire che l’industria dell’informazione, e il lavoro che lì si svolge, hanno un’importanza decisiva per la vita del Paese, meriterebbe adeguata considerazione anche da chi pensa che tutto risolva il Dio mercato. E ciò con  azioni pari come quelle assunte nel tempo dai pubblici poteri per l’automobile e sicuramente ben più di quanto fatto per coprire i disastri delle centrali finanziarie. Evocare conflitti tra stampa e contribuente è un parallelismo inadeguato e fuori sistema. Confidiamo, comunque, che la sensibilità che il presidente Monti è sicuro avrà il nuovo Governo per le situazioni di crisi, abbia uno sviluppo coerente nell’assunzione di corresponsabilità (certamente con editori e lavoratori giornalisti) verso una visione non parziale o superficiale dell’intero settore.”

 

EDITORIA: MONTI, DENARO CONTRIBUENTI NON SOSTITUISCE RICAVI

 (ANSA) - BARI, 14 FEB -''Sono sicuro che il prossimo governo sara' anch'esso sensibile a queste situazioni, ma e' illusorio che semplicemente il denaro dei contribuenti possa andare a sostituirsi ai ricavi nel caso in cui questi non vengano dal mercato per i prodotti offerti dall'industria editoriale e dalla stampa''. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, in un incontro con la stampa durante un tour elettorale a Bari, riferendosi ai numerosi posti di lavoro a rischio nel mondo dell'editoria. ''Il mondo dell'informazione e della stampa, anche in un anno difficile come l'ultimo - ha aggiunto - ha ottenuto una serie di provvidenze volte proprio a mantenere un panorama di pluralismo culturale, intellettuale e politico. Singole situazioni di crisi saranno affrontate''. (ANSA).

 

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