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Giudiziaria 19 Set 2011

Siddi: “La decisione su 'Falce e carrello' evoca illiberalità mandarlo al rogo non è indice di democrazia”

"Le sentenze si rispettano". Parte da questa premessa il segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), Franco Siddi, nel commentare all'Adnkronos la decisione del tribunale di Milano con cui, oltre alla condanna per concorrenza sleale ai danni di Esselunga, si intima la messa al bando di 'Falce e carrello', libro-denuncia del patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, contro il mondo delle Coop. "Non entro nel merito della entenza - aggiunge Siddi - ma bruciare libri non è mai indice di libertà", riconosce.

"Le sentenze si rispettano". Parte da questa premessa il segretario generale della Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), Franco Siddi, nel commentare all'Adnkronos la decisione del tribunale di Milano con cui, oltre alla condanna per concorrenza sleale ai danni di Esselunga, si intima la messa al bando di 'Falce e carrello', libro-denuncia del patron di Esselunga, Bernardo Caprotti, contro il mondo delle Coop. "Non entro nel merito della entenza - aggiunge Siddi - ma bruciare libri non è mai indice di libertà", riconosce.

Mandare al rogo dei testi "evoca infatti altri tempi, situazioni illiberali - aggiunge - ponendo degli interrogativi inquietanti. Io credo che da un libro, anche dal più scorretto, ci si possa meglio difendere contrapponendo altre tesi, altre parole, altre prove, altri punti di vista. Se il libro in questione ha cagionato un danno economico - secondo Siddi - è giusto" farsi valere, chiedendo i danni. "Ma credo sia più efficace moralmente, ad esempio - ipotizza il presidente della Fnsi - prevedere una ristampa del testo con sentenza a margine". La distruzione di libri resta infatti "sempre e comunque - a detta di Siddi - un atto rischioso". (ADNKRONOS)

@fnsisocial

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