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Fnsi 28 Giu 2008

Siddi: "La censura dell'Uefa ai campionati europei di calcio è un brutto segnale in vista di Pechino"

Questa è la sintesi dell’intervento che il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, pronuncerà giovedì prossimo 3 luglio al convegno ‘Meno 30 a Pechino. La missione dei giornalisti ai Giochi Olimpici’. Che si svolgerà nella sala Tobagi organizzato dall’Ussi e dalla Fnsi. Alcuni recenti fatti accaduti nel campionato europeo di calcio, ed alla vigilia di un importante evento come la finalissima tra Germania e Spagna, ci hanno consigliato di rendere anticipatamente pubblica la sintesi dell’intervento del segretario del Sindacato al fine di sottolineare i tentativi, più o meno occulti, di piegare l’informazione ad interessi estranei a cui i giornalisti italiani sapranno, come hanno sempre fatto, rispondere con la loro professionalità e con la loro correttezza

Questa è la sintesi dell’intervento che il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, pronuncerà giovedì prossimo 3 luglio al convegno ‘Meno 30 a Pechino. La missione dei giornalisti ai Giochi Olimpici’. Che si svolgerà nella sala Tobagi organizzato dall’Ussi e dalla Fnsi. Alcuni recenti fatti accaduti nel campionato europeo di calcio, ed alla vigilia di un importante evento come la finalissima tra Germania e Spagna, ci hanno consigliato di rendere anticipatamente pubblica la sintesi dell’intervento del segretario del Sindacato al fine di sottolineare i tentativi, più o meno occulti, di piegare l’informazione ad interessi estranei a cui i giornalisti italiani sapranno, come hanno sempre fatto, rispondere con la loro professionalità e con la loro correttezza

“Campionato europeo di calcio o reality? E forme di censura strisciante avanzano? Le domande sono d’obbligo dopo che nel circuito internazionale non sono mai arrivate immagini di “contorno” diverse dallo spettacolo calcistico che avrebbero fatto vedere anche qualcosa che – evidentemente, pur civile protesta in qualche caso - si desiderava non accadesse: l’irruzione in campo, a Basilea, di un dimostrante pro-Tibet nel secondo tempo della semifinale Germania-Turchia; il balzo nel terreno di gioco di un tifoso e fumogeni durante Austria-Croazia, a Vienna. Solo chi era allo stadio o chi era collegato ala tv svizzero-tedesca, presente con una propria regìa indipendente, ha potuto vedere e sapere. Perché? Il motivo è forse nel fatto che quest’anno le immagini trasmesse in diretta sul circuito internazionale in mano all’Uefa, l’ente calcistico organizzatore del grande circo europeo del pallone? Brutti segni, brutti tempi, se anche nello sport si tende a cancellare ciò che non si desidera, a negare la rappresentazione della realtà perché il reality resti intatto, secondo desideri. Si espropria lo spettatore del diritto di assistere al vero per costringerlo, come nel Truman di show, in un bolla, facendogli credere che solo ciò che gli è dato di veder accade e il resto non esiste. Gli episodi denunciati al alcuni giornalisti e dalle televisioni svizzera e austriaca, al di là degli episodio solo minimamente marginali, inquietano per il nuovo senso comune che, artificialmente, si può creare quando l’informazione è eterodiretta da interessi estranei al diritto prioritario del cittadino spettatore e utente alla completa e informazione. Alla vigilia delle Olimpiadi in Cina, su cui molti voci si levano perché siano rimosse le censure a Internet e perché sia garantito ai giornalisti l’accesso alle fonti e a libero movimento, è importante segnalare gli episodi del circo calcistico per far valere da subito alte misure di attenzione, anche in considerazione della portata che assumerà il nuovo grande evento mondiale per il rispetto o meno dei diritti umani. A giornalisti ancora una volta è chiesto di essere testimoni e di resistere a pressioni e tentazioni di vario genere per assicurare un’informazione puntale e di qualità. La credibilità dell’informazione vale più di qualche pallone milionario e di un altrettanti milionari affari di diritti televisivi. Ma il diritto di cronaca non si compra né si acquista, come credono, impunemente, anche certo dirigenti del nostro calcio protagonisti a più riprese di atti di arroganza e divieti di accesso verso giornalisti che fanno domande, come loro dovere, anziché fare i tifosi scendiletto. Tutto ciò è inaccettabile.La lotta ai divieti di ogni genere di divieti per impedire la circolazione di un’informazione genuina e completa ha valore universale. Anche per questo giovedì prossimo nella sede della Fnsi si terrà un incontro a carattere internazionale dal titolo ‘Cina meno30’ .che si svolgerà il prossimo 3 luglio".

@fnsisocial

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