“Il congresso dei giornalisti ha molto riflettuto sulle questioni essenziali che riguardano l’esercizio delle libertà democratiche. Il ricordo di Carlo Casalegno, ucciso 30 anni fa dalle Brigate Rosse ricordato negli interventi dei delegati, è memoria viva". Lo ha dihiarato il neo segretario generale della Fnsi Franco Siddi.
"Casalegno - ha proseguito Siddi - rappresentò l’esigenza di assicurare il massimo di circolazione delle opinioni e della critica nel rispetto della dignità di tutti, in un contesto di legalità come base della convivenza civile. La lezione della sua tragedia, ucciso per questo dal terrorismo brigatista degli anni Settanta, è elemento identitario di una professione che deve riconquistare tutti i suoi caratteri migliori. I problemi economici e sociali hanno bisogno di essere affrontati con il metodo del confronto, e del riconoscimento e della legittimità delle posizioni diverse, civilmente espresse”.