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Sindacale 06 Feb 2010

Siddi e una folta delegazione dell'Assostampa allo sciopero generale della Sardegna

Il segretario della Fnsi, Franco Siddi, ha partecipato oggi alla manifestazione dello sciopero generale in Sardegna, con il presidente Francesco Birocchi e una folta delegazione dell'Associazione della Stampa Sarda, che ha pienamente aderito all'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil, regionali e nazionali, pur senza fermare il lavoro del giornalisti per assicurare il massimo d'informazione possibile sui drammi dell'occupazione in crisi nell'isola, e con il presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Filippo Peretti, che ha aderito e partecipato con una rappresentanza del consiglio ordinistico. Al termine il segretario Siddi ha espresso una valutazione sul significato, il valore e la responsabilità dell'adesione dei giornalisti alla manifestazione di Cagliari:

Il segretario della Fnsi, Franco Siddi, ha partecipato oggi alla manifestazione dello sciopero generale in Sardegna, con il presidente Francesco Birocchi e una folta delegazione dell'Associazione della Stampa Sarda, che ha pienamente aderito all'iniziativa di Cgil, Cisl e Uil, regionali e nazionali, pur senza fermare il lavoro del giornalisti per assicurare il massimo d'informazione possibile sui drammi dell'occupazione in crisi nell'isola, e con il presidente dell'Ordine regionale dei giornalisti, Filippo Peretti, che ha aderito e partecipato con una rappresentanza del consiglio ordinistico. Al termine il segretario Siddi ha espresso una valutazione sul significato, il valore e la responsabilità dell'adesione dei giornalisti alla manifestazione di Cagliari:

“L’adesione e la partecipazione dell’Associazione della Stampa Sarda, d’intesa con la Fnsi, e la presenza di una delegazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’isola allo sciopero generale della Sardegna, culminato in una grande manifestazione promossa oggi da Cgil, Cisl e Uil a Cagliari, sono espressioni di significato morale e professionale e di responsabilità civile: i giornalisti vivono in prima linea i problemi che attraversano il mondo del lavoro e nella loro autonoma funzione debbono ancora di più rappresentarli all’opinione pubblica. La Sardegna oggi ha chiuso per un giorno i battenti, per esprimere una protesta, per manifestare un’ansia di riscatto, per invocare una svolta di sviluppo a fronte di una Sardegna che vede chiudere, giorno dopo giorno, le prospettive dei suoi siti produttivi più significativi e quindi di vedere esplodere la disoccupazione e l’insicurezza sociale. Il giornalismo sardo organizzato, con la condivisione del Sindacato nazionale di categoria (la Fnsi) segnala con incisività l’esistenza di una vertenza di un’intera isola che non ha carattere meramente localistico ma è di rilevanza e di interesse nazionale. La giornata di oggi, con una importante manifestazione unitaria che dà forza alle battaglie dellavoro e dell’occupazione, riguarda tutti, tanto più in un momento di delicata deindustrializzazione del Paese che colpisce, ancora più di altre e per prime, le isole, luoghi remoti ritenuti fuori dal settore produttivo cosiddetto trainante. L’informazione, e quindi i giornalisti, non possono non rafforzare e qualificare ulteriormente l’impegno professionale per rappresentare al loro pubblico, quello dei lettori e dei video-radio ascoltatori, e attraverso essi ai cittadini tutti e alle istituzioni, l’agenda dei problemidell’Italia che quotidianamente si prospettano, nella consapevolezza che i problemi stessi non si cancellano con una battuta o con uno slogan. E come soggetto sindacale, e quindi sociale, sono in campo per una riconsiderazione di temi come la responsabilità sociale delle imprese, la riorganizzazione industriale sostenuta attraversoun patto sociale rispettoso del lavoro, un nuovo welfareorientato in primo luogo a sostenere e (ri)qualificare l’occupazione. Sono temi su cui si gioca il futuro di tutti, anche del lavoro professionale dei giornalisti. Il settore stesso dell’industria dell’informazione presenta, infatti,problemi di tenuta e grandi rischi per l’occupazione. E questa condizione induce il Sindacato dei giornalisti ad essere ancora più presente con le sue iniziative sindacali specifiche e con la ricerca di dialogo e confronto con le organizzazioni del mondo del lavoro e con le istituzioni, per sostenere reali politiche di sviluppo e per mettere in campo tutte le forme di solidarietà possibili”.

@fnsisocial

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