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Editoria 22 Feb 2013

Siddi: “Cdr attenzione, solo 17 prepensionamenti disponibili Pressioni di aziende per ottenere firme di verbali d’intesa”

Prepensionamenti esauriti nel settore editoria, non ce ne sono altri disponibili - se non l'esiguo numero di 17 - e quindi "massima cautela dei Cdr e delle redazioni". E' l'appello che viene dal segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, dopo le segnalazioni "specie in questi ultimi giorni" di una , "inaudita pressione effettuata da parte di alcune aziende sui Cdr e sulle redazioni per ottenere la firma di verbali di intesa che, definendo uno stato di crisi, concordino su esuberi da gestire con casse integrazioni e prepensionamenti.

Prepensionamenti esauriti nel settore editoria, non ce ne sono altri disponibili - se non l'esiguo numero di 17 - e quindi "massima cautela dei Cdr e delle redazioni". E' l'appello che viene dal segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, dopo le segnalazioni "specie in questi ultimi giorni" di una , "inaudita pressione effettuata da parte di alcune aziende sui Cdr e sulle redazioni per ottenere la firma di verbali di intesa che, definendo uno stato di crisi, concordino su esuberi da gestire con casse integrazioni e prepensionamenti.

Ho il dovere di avvertirvi che ad oggi (e non è possibile stabilire fino a quando) i fondi disponibili per i prepensionamenti possono coprire solamente 17 unità, definite da intese sindacali già raggiunte", dice Siddi.
"Pertanto - aggiunge il segretario della Fnsi - qualsiasi accordo frattanto intervenuto rischia di costringere numerosi colleghi, o nella peggiore delle ipotesi intere redazioni, alla cassa integrazione, con concreti rischi di interruzione dei rapporti di lavoro alla fine del periodo di validità del piano di crisi. Non vi sfuggirà quindi la delicatezza della situazione". Per Siddi, la gravità della crisi che si è abbattuta sull'intero settore dell'editoria è "senza precedenti" e "riteniamo dunque che in questo momento sia indispensabile procedere con la massima accortezza, frenando qualsiasi ipotesi di ricorso ai prepensionamenti, fatta salva la presa d'atto delle situazioni già definite con accordi sindacali, che saranno trattate nelle prossime settimane in ordine cronologico".  (ROMA, 22 FEBBRAIO - AGI)

ATTENZIONE, ESAURITI I FONDI PER I PREPENSIONAMENTI DEI GIORNALISTI, CAUTELA NELLE VERTENZE, RACCORDO CON I LIVELLI TERRITORIALI E NAZIONALI DEL SINDACATO

Cari colleghi,
da più parti ci viene segnalata, specie in questi ultimi giorni, l’inaudita pressione effettuata da parte di alcune aziende sui Cdr e sulle redazioni per ottenere la firma di verbali di intesa che, definendo uno stato di crisi, concordino su esuberi da gestire con casse integrazioni e prepensionamenti.
Ho il dovere di avvertirvi che ad oggi (e non è possibile stabilire fino a quando) i fondi disponibili per i prepensionamenti possono coprire solamente 17 unità, definite peraltro da intese sindacali già raggiunte.
Pertanto, qualsiasi accordo frattanto intervenuto rischia di costringere numerosi colleghi, o nella peggiore delle ipotesi intere redazioni, alla cassa integrazione, con concreti rischi di interruzione dei rapporti di lavoro alla fine del periodo di validità del piano di crisi e di copertura di questo ammortizzatore sociale. Non vi sfuggirà quindi la delicatezza della situazione, rispetto alla quale abbiamo già lanciato un allarme nei giorni scorsi chiedendovi di tenere uno stretto contatto con le Associazioni Regionali di Stampa e con la Fnsi.
Questa linea di comportamento è nota anche alla Fieg, con la quale si cercherà, non appena ci saranno interlocutori istituzionali nei pieni poteri, di ricercare soluzioni per un nuovo welfare del lavoro nell’editoria in grado di offrire strumenti di garanzia per la gestione delle crisi.
La gravità della crisi che si è abbattuta sull’intero settore dell’editoria, infatti, è senza precedenti. Riteniamo dunque che in questo momento sia indispensabile procedere con la massima accortezza, frenando qualsiasi ipotesi di ricorso ai prepensionamenti, fatta salva la presa d’atto delle situazioni già definite con accordi sindacali, che saranno trattate nelle prossime settimane in ordine cronologico.
Cordiali saluti.
Franco Siddi

EDITORIA: ESAURITI I FONDI DEI PREPENSIONAMENTI. BASTA FURBERIE E MINACCE DEGLI EDITORI. L’INPGI NON È UNA DISCARICA E I GIORNALISTI NON SONO UN ROTTAME

“La crisi dell’editoria è reale, le difficoltà per il lavoro crescono, le furberie e i sotterfugi per appropriarsi degli ultimi fondi disponibili per i prepensionamenti sono inaccettabili. E ancora più grave è il  ricorso alle minacce della disoccupazione imminente che qualche editore sta adottando anche in questi giorni per spingere i giornalisti ad accettare avventurosi e frettolosi progetti di ristrutturazione aziendale, arrivando persino a prevedere la “tranquilla” sostituzione del prepensionato con la cassa integrazione. Tali comportamenti sono deprecabili. La crisi ha bisogno di corresponsabilità di editori e giornalisti, di solidarietà e non di egoismi, di  scelte industriali e editoriali credibili, di piena assunzione dei doveri del rischio di impresa e nella consapevolezza della speciale funzione di quella editoriale. Nel giorno in cui è chiaro che sono esauriti (e lo saranno certamente ancora per qualche tempo) i fondi per i prepensionamenti, le ultime vicende di oggi, del Corriere dello Sport e di Tuttosport del Gruppo Amodei, dove sono state siglate intese aziendali di riduzione degli organici con prospettive di cassa integrazione senza sbocchi, se non si recupereranno i fondi per il prepensionamento, non possono essere accettate dalla Fnsi come operazioni di ordinaria gestione della crisi. Non ci può essere una soluzione di burocrazia sindacale, aziendale o tecnica che non tenga conto di tutti i fattori della crisi e degli elementi di sostenibilità sociale. L’Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti, non può essere considerato una discarica  su cui depositare come rottami giornalisti da 58 anni in su, sollevando l’impresa da ogni sua responsabilità. Nello specifico caso citato ma anche in tutti gli altri per i quali sono stati concessi prepensionamenti, e quindi le aziende godono o hanno goduto di risparmi posti a carico della collettività, le autorità di vigilanza, a cominciare da quelle ispettive del Ministero del Lavoro (e se necessario dei Carabinieri del lavoro) dovranno accertare il permanere del diritto agli ammortizzatori in presenza di utilizzazioni azzardate o irregolari di colleghi già pensionati in redazione o come inviati, o di finti collaboratori autonomi inquadrati fuori dalle regole del giusto compenso. La gravità e la portata della crisi non può essere scaricata sulla collettività in questo modo. Serve uno sforzo comune di giornalisti ed editori, fondato su ragioni e comportamenti di serietà, rigore e credibilità, che individui con lo Stato un welfare attivo per il lavoro e le garanzie per un’industria dell’informazione corretta e libera. Per tutte queste ragioni la Fnsi ha invitato i Cdr e le Associazioni Regionali di Stampa a muoversi con grande accortezza e grande cautela davanti a proposte o minacce di ristrutturazione e disoccupazione da parte di qualsiasi editore”.

@fnsisocial

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