La Federazione nazionale della Stampa italiana «apprende con soddisfazione» dell'operazione condotta dai Carabinieri, che questa mattina hanno eseguito sette perquisizioni domiciliari a carico di altrettante persone residenti nelle province di Milano, Brescia, Varese, Trieste, Lucca, Vicenza e Rovigo identificate tra coloro che avevano minacciato via social il giornalista di Repubblica Paolo Berizzi.
«Ci auguriamo – affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi – che si possa presto giungere a indentificare tutti coloro che hanno minacciato il collega Berizzi, da tempo costretto a vivere sotto scorta per le intimidazioni ricevute per via del suo lavoro di denuncia delle attività di gruppi neofascisti e neonazisti, e che vengano raggiunti dalla giustizia tutti quei "leoni da tastiera" che pensano di poter impunemente usare il web per aggredire non solo i giornalisti, ma lo stesso diritto di cronaca».
La Fnsi – concludono Lorusso e Giulietti – ringrazia le autorità e le forze dell'ordine, pronte a rispondere con sollecitudine alle segnalazioni, e plaude alla collaborazione offerta, in questo caso, da Facebook, che ha fornito molti dati utili alla identificazione degli utenti chiamati ora a rispondere di minacce aggravate e diffamazione a mezzo stampa ai danni di Paolo Berizzi».