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Giudiziaria 21 Set 2007

Serventi Longhi su sentenza Magosso "Singolare condanna proprio quando i capi riconosciuti del terrorismo hanno confermato le notizie citate dal giornalista nella ricostruzione del delitto Tobagi" La solidarietà dell'Assostampa Lombarda

“La sentenza con la quale è stato condannato per diffamazione il collega Renzo Magosso va rispettata come tutte le decisioni della Magistratura. Ritengo però singolare che Magosso sia stato condannato nonostante capi riconosciuti del terrorismo, responsabili dell’atroce omicidio di Walter Tobagi, abbiano confermato nella sede giudiziaria tutte le notizie che lo stesso Magosso aveva raccolto.

“La sentenza con la quale è stato condannato per diffamazione il collega Renzo Magosso va rispettata come tutte le decisioni della Magistratura. Ritengo però singolare che Magosso sia stato condannato nonostante capi riconosciuti del terrorismo, responsabili dell’atroce omicidio di Walter Tobagi, abbiano confermato nella sede giudiziaria tutte le notizie che lo stesso Magosso aveva raccolto.

Ritengo importante in ogni caso continuare a sostenere il diritto di cronaca e la libertà d’informazione, specialmente per quanto riguarda il lavoro di indagine e di inchiesta di giornalisti preparati e che fanno un approfondito lavoro di verifica delle fonti. Mi auguro che la magistratura giudicante e quella inquirente tengano conto sempre del diritto dei cittadini a conoscere la realtà, specie di fronte alle tragedie della recente storia italiana”. Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Lombarda dei Giornalisti esprime assoluta solidarietà ai colleghi Renzo Magosso e Umberto Brindani condannati dal tribunale di Monza per diffamazione, per aver pubblicato un articolo-intervista sul delitto dell’inviato del Corriere della Sera Walter Tobagi. Il Consiglio Direttivo considera un dovere di tutti i giornalisti non abbandonare mai la ricerca della verità dei fatti anche oltre le “verità ufficiali”. I giornalisti hanno il dovere costituzionale di informare e non possono perdere o abbandonare l’impegno costante nell’attività d’indagine e d’inchiesta per far luce su eventi della storia italiana che presentano in molti casi ancora troppe ombre.

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