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Fnsi 20 Ott 2003

Serventi Longhi: "E' indispensabile che i giornalisti avviino un dialogo con i magistrati" Cossiga: "Ho pronto un disegno di legge sulla violazione del segreto istruttorio" Siddi: "Informazione, bene indispensabile come il pane"

Serventi Longhi: "E' indispensabile che i giornalisti avviino un dialogo con i magistrati" Cossiga: "Ho pronto un disegno di legge sulla violazione del segreto istruttorio" Siddi: "Informazione, bene indispensabile come il pane"

Serventi Longhi: "E' indispensabile che i giornalisti avviino un dialogo con i magistrati"
Cossiga: "Ho pronto un disegno di legge sulla violazione del segreto istruttorio"
Siddi: "Informazione, bene indispensabile come il pane"

«È indispensabile che i giornalisti avviino un dialogo con la magistratura nelle diverse realtà territoriali». Lo ha detto il segretario nazionale della FNSI Paolo Serventi Longhi nel corso della cerimonia di inaugurazione della nuove sede cagliaritana dell'Assostampa sarda. "Attualmente - ha sottolineato Serventi Longhi - i rapporti non sono buoni. Lo dimostrano le perquisizioni, gli avvisi di garanzia e un atteggiamento che rischia di limitare la libertà di informazione. Occorre quindi un dialogo leale e corretto nell'interesse dei cittadini". Gli ha fatto eco subito il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga che ha annunciato la presentazione di un disegno di legge con cui si stabilisce che la violazione del segreto istruttorio da parte del giornalista non è punibile. A meno che - ha aggiunto Cossiga - non vengano contestualmente perseguiti anche i magistrati e i giudici che, per farsi pubblicità, abbiano rivelato una notizia coperta dal segreto istruttorio. (AGI) «Ho pronto un disegno di legge: prevede che un giornalista possa essere condannato per violazione del segreto istruttorio solo se viene condannato anche chi - magistrato, poliziotto, carabiniere e così via - gli ha fornito quella notizia». Il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, lo ha annunciato inaugurando la nuova sede dell'Associazione della Stampa sarda, di cui da stamattina è diventato socio onorario. Ha scherzato: «È chiaro, il giornalista non può essere condannato da solo a meno che non sia responsabile di furto con scasso!». Giornalista pubblicista iscritto all'Ordine del Lazio, Cossiga ha ricordato i suoi primi approcci al mondo della stampa frequentando una tipografia la cui sede era messa a disposizione dalla sua famiglia («La prima cosa che scrissi fu un articolo di critica cinematografica sul realismo socialista sovietico, con una recensione della »Corazzata Potemkin« di Sergej Michajlovic Ejzenstein»). L'ex Capo dello Stato ha anche accolto con un «grazie a Dio» l'affermazione del segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi), Paolo Serventi Longhi, secondo cui «i giornalisti non vanno d'accordo con il potere». «Non andare d'accordo con i poteri è la vostra forza, se ci fosse accordo ci sarebbe qualcosa che non va», perchè è indispensabile «una pubblica opinione informata attraverso non solo una corretta informazione ma anche la libertà d' interpretazione». Nessun limite, poi, va messo «alla libertà di stampa e alla libertà teatrale, nessuno ha mai osato mettere le mani su Moliere. Molto meglio un eccesso nella libertà di stampa, che un difetto». Cossiga ha poi precisato di essere «contro tutto quello che è corporativo, ma è un diritto che invece riconosco a voi, a noi anzi - si è subito corretto - perchè questa categoria gestisce da sola cose tanto delicate ed è quindi un bene che i problemi della previdenza e della sanità facciano capo alla categoria». Il presidente emerito della Repubblica ha poi sottolineato come «la tv sia lo strumento più terribile di persuasione, anche perchè accentra la gran parte della pubblicità. Ma - ha avvertito - più si depaupera la stampa scritta di pubblicità, più i giornali hanno bisogno di padroni capitalisti, che nulla hanno a che fare con il giornalismo. E quando insistono, pur vedendo che l'investimento non è produttivo, significa che hanno altri fini che nulla hanno a che fare con quelli capitalistici». All'inaugurazione della nuova sede dell'Assostampa (che ospita anche Ordine dei giornalisti, Inpgi e Casagit) erano presenti il segretario generale della Federazione nazionale della stampa (Fnsi) Paolo Serventi Longhi, il presidente della Fnsi Franco Siddi, il presidente dell'Inpgi Gabriele Cescutti, della Casagit Andrea Leone e dell'Ordine dei giornalisti della Sardegna Mauro Manunza. Fra le autorità, il sindaco di Cagliari Emilio Floris, il prefetto Efisio Orrù, il presidente del Consiglio regionale Efisio Serrenti, il sottosegretario alla Difesa Salvatore Cicu, il presidente della Provincia di Cagliari, Sandro Balletto, il patron di Tiscali, Renato Soru. Il presidente dell'Associazione della stampa sarda, Francesco Birocchi, ha sottolineato che su 1468 iscritti all'Ordine della Sardegna (347 i professionisti), ben 1173 sono iscritti all'Assostampa, «una delle percentuali più alte fra tutte le regioni italiane». Manunza ha sollecitato «una sede istituzionale per i giornalisti, ovvero una nuova legge dell'Ordine che sostituisca e modernizzi quella più volte rattoppata di quarant'anni fa. Tocca alla classe politica rinnovare le leggi». Serventi Longhi ha ricordato quello sardo come un giornalismo «serio, importante, forte, radicato in una splendida regione». Per Siddi «quello di oggi è il punto d'arrivo di un percorso di 43 anni che ha visto crescere questa famiglia. È questa sede sarà quello che la casa è per la famiglia: il primo, più importante punto di riferimento». Siddi ha poi parlato dell'informazione come del «bene indispensabile, come il pane» e della necessità che i giornalisti siano «castiadores», ovvero guardiani, che si è augurato possano lavorare in un clima di serenità, fiducia e rispetto. «Mi piacerebbe vedere qui - ha concluso Siddi - non solo politici ma anche intellettuali, imprenditori, per parlare e confrontarci». (ANSA)

@fnsisocial

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