Il Tribunale di Catania, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha emesso un decreto di sequestro e confisca di una serie di beni nei confronti dell'editore e direttore del quotidiano La Sicilia, Mario Ciancio Sanfilippo. Il valore dei beni, in corso di quantificazione, è di almeno 150 milioni. Il provvedimento è stato eseguito dai Carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Catania.
L'imprenditore è attualmente sotto processo per concorso esterno all'associazione mafiosa.
Il decreto riguarda conti correnti, polizze assicurative, 31 società, quote di partecipazione in altre sette società e beni immobili e l'intero gruppo editoriale che fa capo a Ciancio Sanfilippo: il provvedimento riguarda, tra l'altro, il quotidiano 'La Sicilia', la maggioranza delle quote della 'Gazzetta del Mezzogiorno' di Bari e due emittenti televisive regionali, 'Antenna Sicilia' e 'Telecolor'. Il Tribunale ha nominato dei commissari giudiziari per garantire la continuazione dell'attività del gruppo.
I dettagli dell'operazione saranno resi noti domani, 25 settembre, alle 11.30, nel corso di una conferenza stampa convocata in procura. Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso assisterà alla conferenza stampa e successivamente incontrerà i colleghi.
La Federazione nazionale della Stampa italiana, l'Associazione Siciliana della Stampa, l'Associazione della Stampa di Puglia e l'Associazione della Stampa di Basilicata esprimono «preoccupazione per il sequestro del quotidiano "La Sicilia", della maggioranza delle quote azionarie della "Gazzetta del Mezzogiorno" e delle emittenti televisive Telecolor e Antenna Sicilia, disposto dalla Dda di Catania nell'ambito della confisca di beni nei confronti dell'editore Mario Ciancio Sanfilippo».
Ferme restando le esigenze di indagine e nel rispetto dell'attività degli inquirenti, spiegano Fnsi e Associazioni regionali di stampa, «il sindacato dei giornalisti non può non evidenziare il rischio che tale provvedimento possa mettere a repentaglio la sopravvivenza di aziende editoriali che rappresentano un patrimonio per l'informazione nel Mezzogiorno. Per questo auspica che la situazione venga chiarita e si risolva in tempi brevi e che, nel frattempo, l'attività di gestione dei commissari giudiziari nominati per garantire la continuità delle aziende non pregiudichi l'autonomia delle testate e il regolare svolgimento delle attività redazionali, assicurando la piena operatività anche sotto il profilo del rispetto dei diritti e delle prerogative dei giornalisti e degli altri lavoratori».
Il sindacato dei giornalisti si attiverà da subito per incontrare i commissari giudiziari e chiedere garanzie sulla tutela delle testate e sulla salvaguardia dei livelli occupazionali.