“E’ veramente bizzarro che il giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Livorno abbia disposto il sequestro in redazione dei verbali delle intercettazioni che il Corriere di Livorno ha pubblicato nei giorni passati relativi ad una importante indagine cittadina con la motivazione: queste notizie hanno fatto vendere più copie al giornale.
Ci pare francamente unica nel suo genere questa interpretazione dei fatti quando si ventila ‘un indebito profitto patrimoniale per il giornale, il suo editore ed i suoi gestori’. Addirittura il gip da ciò prefigura che il giornale abbia pagato alcuni imprecisati pubblici ufficiali che materialmente avrebbero consegnato i verbali di intercettazione al quotidiano. La Fnsi e l’Assostampa Toscana ricordano che i giornalisti vivono di notizie, che quando le hanno sono obbligati per deontologia professionale a pubblicarle e che non ragionano secondo regole mercantili. Se poi i verbali di intercettazioni telefoniche pubblicate dal Corriere di Livorno erano coperti dal segreto istruttorio il problema, ancora una volta, non è del giornalista ma di chi, all’interno del Tribunale, organizzerebbe mercati illeciti. E questa ipotesi ci sembra francamente paradossale”.