CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Uffici Stampa 12 Nov 2009

Sei giornalisti dell'ufficio stampa della Regione Marche ricorrono alla magistratura per ottenere il pagamento degli arretrati dell'integrativo La solidarietà dei consiglieri Sigim di "Marche 2010" Il Sigim chiede un immediato incontro alla Regione

Sei giornalisti in servizio negli uffici stampa della giunta e dell'Assemblea legislativa della Regione Marche ''sono stati costretti a ricorrere alla magistratura del lavoro per ottenere il pagamento di arretrati contrattuali regolarmente deliberati'' dall'esecutivo e dal consiglio regionale 

Sei giornalisti in servizio negli uffici stampa della giunta e dell'Assemblea legislativa della Regione Marche ''sono stati costretti a ricorrere alla magistratura del lavoro per ottenere il pagamento di arretrati contrattuali regolarmente deliberati'' dall'esecutivo e dal consiglio regionale 

Lo rendono noto i consiglieri del Pdl Roberto Giannotti, Ottavio Brini, Fabio Pistarelli e Francesco Massi che hanno presentato un'interrogazione al presidente della giunta regionale. ''La mancata corresponsione delle cifre dovute, che riguarda anche personale da anni in pensione - spiega un comunicato -, e' giustificata dalla Regione sulla base di errati conteggi effettuati dalla amministrazione stessa a partire dal 1995, data di applicazione del contratto giornalistico, e poi proseguiti negli ultimi quindici anni. Tali errori, non imputabili ai dipendenti, avrebbero determinato il presunto accumulo di un debito da parte dei giornalisti (con cifre che vanno dai 10 ai 20 mila euro a testa) che la Regione intende ora recuperare sia con la compensazione sugli arretrati, sia con futuri prelievi sulla busta paga. Inoltre - segnalano gli interroganti - l'ente ha gia' iniziato dal giugno scorso a decurtare gli importi degli scatti di anzianita', senza tener conto delle rimostranze, pertinenti e fondate, avanzate dai giornalisti, tramite il loro legale''.
I giornalisti - si legge ancora - ''hanno fatto rilevare che le modalita', allora adottate, scaturirono da un lungo e meticoloso lavoro, protrattosi per oltre venti mesi, degli uffici regionali, i quali si avvalsero di qualificati pareri di illustri consulenti della stessa Regione e del contributo della Fnsi. Cosa che ora il Servizio Risorse Umane della giunta intende disconoscere, senza neanche prendere in considerazione gli effetti delle prescrizioni finora maturate. Da qui le proteste del personale giornalistico e le prime iniziative legali''. Giannotti, Brini, Pistarelli e Massi chiedono ''se l'amministrazione non ritenga di adottare iniziative e comportamenti che possano contribuire a trovare una soluzione soddisfacente alla vicenda, senza il ricorso alle vie legali, evitando contenziosi con inevitabili ripercussioni negative sull'immagine della Regione, sull'andamento della comunicazione istituzionale e sull'inutile dispendio di tempo e risorse''.
''Le strutture del personale di Giunta e Consiglio regionale stanno gia' lavorando per trovare una soluzione condivisa che tuteli i diritti e le aspettative dei lavoratori in un quadro di rispetto delle norme''. Cosi' il dirigente del Servizio Risorse umane e strumentali della Regione Marche, Sauro Brandoni, replica ai consiglieri del Pdl sulla vicenda dei giornalisti dell'Ufficio stampa.
''La questione - spiga Brandoni - nasce da un riconteggio effettuato autonomamente dagli uffici del personale, che hanno rilevato un'applicazione della parte economica del contratto, avviata nel 1995, non conforme ai criteri stabiliti dalla specifica deliberazione di Giunta. Un atto, quindi, dovuto per il rispetto della normativa; inoltre, ad oggi non e' stata comunque effettuata alcuna decurtazione''.
''La delegazione trattante della Giunta regionale, infatti, ha recentemente concordato con i rappresentanti sindacali di categoria e gli stessi giornalisti il nuovo contratto decentrato integrativo. Di qui - conclude - la compensazione, in tempi congrui e sostenibili, da concordare con i diretti interessati. Permane la disponibilita' a ricercare un'intesa, nel rispetto delle norme''. (ANSA)

I consiglieri Sigim di MARCHE 2010 esprimono la propria incondizionata solidarietà ai giornalisti in forza agli uffici stampa dell'Assemblea legislativa e della Giunta regionale delle Marche, colpiti da un abnorme e ingiustificato provvedimento dell'amministrazione regionale. I colleghi con maggiore anzianità di servizio di Giunta e Consiglio sono ostaggio di una procedura amministrativa che li ha costretti a chiedere al tribunale del lavoro addirittura l'emissione di decreti ingiuntivi (allo stato non concessi) per ottenere la piena corresponsione del contratto integrativo aziendale, rinnovato dopo 39 mesi ma non erogato nei suoi arretrati, sulla base di un presunto e non dimostrato errore di calcolo, da parte degli uffici della Regione, nella determinazione degli scatti di anzianità a decorrere dal 1995. Giornalisti con decenni di onesto e stimato lavoro, anziché incassare le competenze dovute, vedono così minacciate le proprie retribuzioni e pensioni sulla base di ricalcoli unilaterali, smentiti dagli stessi pareri pro-veritate che l'amministrazione regionale dell'epoca aveva richiesto. Il presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca e il presidente dell'Assembela legislativa delle Marche Raffaele Bucciarelli debbono immediatamente adoperarsi per un ritorno alla serenità nei rapporti con le rappresentanze dei giornalisti in forza agli uffici stampa della Regione, annullando in autotutela i procedimenti amministrativi adottati. MARCHE 2010 invita i colleghi giornalisti di Giunta e Assemblea legislativa delle Marche a non arrendersi all'arroganza dell'amministrazione pubblica e richiama formalmente il segretario del Sigim Roberto Mencarini a dire qualcosa di sindacale dopo mesi di totale inerzia sulla vicenda. Anche in una regione non troppo reattiva sul piano sindacale come le Marche, al cui andazzo rituale la nuova dirigenza del Sigim sembra immediatamente tornata a ispirarsi, l'obbligatorietà dell'azione sindacale e i relativi protocolli d'azione devono restare un caposaldo. Riteniamo contrario ai doveri sindacali che il Sigim non abbia sino ad oggi espresso una sola riga di pubblica solidarietà ai giornalisti della Regione colpiti da richieste di risarcimento che, per effetto dei moltiplicatori previdenziali, potrebbero costare ad alcuni di loro anche cifre a quattro-zeri. Nessun rapporto istituzionale e nessuna tessitura diplomatica possono giustificare l'assordante silenzio di un sindacato che su questa vicenda ha per ora scelto di nascondersi. A una Regione che annovera otto precari complessivi negli uffici stampa di Giunta e Assemblea legislativa delle Marche - e sul cui futuro non c'è alcuna garanzia - non si può regalare alcuna supplementare libertà di manovra o apertura di credito su fronti sindacali già pericolosamente segnati.
Giovanni Rossi, Raffaele Vitali, Paola Pagnanelli, Aldo Spadari Consiglieri Sigim di MARCHE 2010

Ancona, 11 novembre 2009

In merito alla vertenza sugli uffici stampa della Regione Marche il Sigim ha chiesto un nuovo, immediato incontro alla dirigenza dell’ente per sbloccare la situazione di impasse determinata dalla decisione aziendale di condizionare la liquidazione degli arretrati previsti dalla firma del contratto integrativo alla restituzione di cifre che la Regione ritiene di avere erroneamente pagato, per un presunto errore di calcolo sugli scatti di anzianità dalla metà degli anni ’90.

I colleghi hanno deciso, con l’assistenza del Sigim, di avviare un’azione giudiziaria per il recupero delle somme dovute. Mentre quest’iniziativa, doverosa, seguiva il suo corso (per essere respinta dal giudice nei giorni scorsi) il sindacato dei giornalisti ha cercato di recuperare, con un tavolo di trattativa, quel positivo rapporto che ha già portato, nel luglio scorso, alla chiusura dell’accordo sul superminimo, con aumenti molto significativi, pari, rispettivamente al 20% per i giornalisti del Consiglio regionale e al 23,26%  per i giornalisti della giunta.

Il Sigim continua a ritenere che il dialogo e la trattativa costituiscano sempre la strada principale da seguire e anche in questa, complessa, vicenda i margini per una soluzione che salvaguardi i diritti dei colleghi e le esigenze dell’azienda continuino a esistere. Il Sigim chiede, a questo punto, che la disponibilità, verbalmente annunciata dalla giunta e dal consiglio regionale, si traduca in fatti concreti fin dal prossimo, imminente incontro, in cui la Regione si è resa disponibile ad affrontare anche i contenuti relativi al contratto integrativo in scadenza a fine anno e la soluzione dei colleghi precari da anni impegnati nei ruoli degli uffici stampa.

 

Ancona, 12 novembre 2009

@fnsisocial

Articoli correlati