Reclamo rigettato e conferma dell'ordinanza del giudice del lavoro che l'8 agosto aveva accolto il ricorso in via d'urgenza contro il licenziamento del giornalista de "La Nazione" Sandro Bennucci. Questa la decisione della sezione lavoro del Tribunale di Firenze a cui la Poligrafici editoriale aveva proposto reclamo contro l'ordinanza del giudice.
Bennucci, difeso dall'avvocato Pierluigi D'Antonio, era stato licenziato a luglio per una presunta aggressione a una collega de "La Nazione" nel corso di una discussione. Una sanzione che ''non appare proporzionata'' per il Tribunale, la valutazione dell'episodio ''depone per l'illegittimità del licenziamento''.
Per i giudici quanto emerge dagli elementi istruttori - le dichiarazioni di altri colleghi raccolte nell'ambito dell' indagine interna al quotidiano - porta a ridimensionare l'episodio, ''escludendo una condotta del Bennucci concretizzatasi in un vero e proprio atto di aggressione''. Il Tribunale arriva a ritenere che ''dovette esserci un impatto fisico tra i due litiganti'' mentre Bennucci tentava di recuperare il suo cellulare ''ingiustificatamente sottrattogli'', non con la volontà di ''recar danno alla collega''. Ma,considerata la prognosi, tre giorni, per la collega, fu uno scontro di ''modesta portata''. Né porta a diverse conclusioni l'esistenza di certificazioni mediche e accertamenti diagnostici che attestano una determinata situazione patologica ''atteso che al momento non è possibile mettere in correlazione causale gli esiti di tali accertamenti con quel fatto traumatico''.
La Poligrafici, in una nota, ''rileva con rammarico come sia stata confermata in sostanza la sentenza di primo grado senza che la Corte abbia ritenuto di entrare nel merito della vicenda con l'escussione dei testi''.
''Al proposito - prosegue la nota della Poligrafici - osserva con soddisfazione come, pur dando una valutazione diversa riguardo alla gravità dell'aggressione, i giudici abbiano riconosciuto l' esistenza della medesima aggressione alla base del provvedimento disciplinare deciso dall'azienda.
Provvedimento che si intenderà far valere in un successivo processo di merito''.
''Contrariamente a quanto affermato dalla Poligrafici, non è affatto vero che il collegio giudicante abbia riconosciuto l'aggressione sia pure ritenendola non grave. È vero il contrario''. È quanto affermato, in una nota diffusa dall'avvocato Pierluigi D'Antonio, in merito all' ordinanza del Tribunale di Firenze che, ''per la seconda volta (l'8 agosto e oggi), ha dato ragione al giornalista-sindacalista Sandro Bennucci (componente del Consiglio nazionale Fnsi e del Direttivo Ast) ritenendo assolutamente illegittimo il suo licenziamento e confermando il reintegro con pagamento di spese a carico della Poligrafici''.
''Peraltro - ha aggiunto D'Antonio - l' escussione dei testi è stata ritenuta del tutto superflua, atteso che già dalle sole dichiarazioni in possesso dell'Azienda era perfettamente desumibile l'inconsistenza del fatto assunto a fondamento del
licenziamento. Pertanto, il Tribunale esclude "una condotta del Bennucci concretizzatasi in un vero e proprio atto di aggressione".
"Non basta. Il Tribunale riconosce il grave pregiudizio, irreparabile, all'immagine personale e professionale del giornalista-sindacalista''. (ANSA)