CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Uffici Stampa 08 Nov 2007

Scontro fra Cisal e Civ dell'Inps

I colleghi del Cdr dell’Inps non sono dei “visionari”. Pubblichiamo l’articolo tratto da ItaliaOggi dell’8 novembre

I colleghi del Cdr dell’Inps non sono dei “visionari”.
Pubblichiamo l’articolo tratto da ItaliaOggi dell’8 novembre

Lo scorso 24 ottobre il presidente del Civ Franco Lotito, nel corso del convegno «L'Inps rende conto ai cittadini», ha presentato il primo bilancio sociale dell'Istituto. Il documento non è stato redatto solo in ottemperanza a una direttiva della funzione pubblica tendente a rendere accessibile e valutabile l'operato delle amministrazioni pubbliche, né si. esaurisce con l'esposizione e l'analisi dei dati contabili. Lo strumento, infatti, avrebbe come scopo anche un'azione informativa all'utenza (lavoratori, pensionati, aziende) su tutto ciò che l'Inps fa, in relazione alla domanda di servizi, su come fa e in quali condizioni (normative, organizzazione del lavoro e delle strutture, risorse umane e strumentali). Al convegno il presidente del Civ non ha invitato la Cisal, pure componente a pieno titolo del Civ, non riuscendo a sfuggire a una logica che continua a riconoscere come interlocutrici sole le organizzazioni non autonome, escludendo voci libere e fuori dal coro. Contro tale scelta la Cisal ha formalizzato le sue proteste. Peraltro riportate anche dalla stampa nazionale, con cui erano sottolineate le legittime prese di posizione della Confederazione nei confronti della discriminazione operata dal presidente del Civ, Lotito. Ciò che, tuttavia, è più grave, e che meriterebbe una specifica censura di tipo deontologico, è la posizione, non nuova, del direttore responsabile della rassegna stampa, nonché riferimento della comunicazione e delle relazioni pubbliche dell'Inps, Annalisa Guidotti, per la quale «tutto ciò che non si pubblica non esiste», secondo uno stantio adagio, che lei ritiene Vangelo quando omette di inserire nella rassegna, di cui è autrice, gli specifici comunicati pubblicati dalla stampa nazionale. Desacralizzando una delle regole fondamentali della Democrazia. Desacralizzazione, che rimette in discussione (e apre un grave vulnus nel campo dell'informazione libera) una linea politica e culturale sopravvissuta alla temperie di un sindacalismo a senso unico (o anche a corrente alternata), ormai ammuffito. Va da sé, stando a questi modelli di democraticità, duri a morire, che la nostra interlocutrice aziendale meritasse oltre all'elogio del direttore generale, persino la sollecitazione dello stesso di chiedere conto, alla rsu di essere informato sull'identità relativa al trattamento riservato ai lavoratori rei di lesa maestà. Quanto al bilancio sociale, leggendo l'intervento del presidente Lotito, «gentilmente» recapitatoci in cartaceo, rileviamo come a fronte di una puntuale individuazione dei potatori di interessi (la domanda di servizi: cosa c'è da fare e come) non corrisponda analogo sforzo per il riconoscimento di criticità (come e con chi fare). Non parla delle carenze di organico, né del precariato all'Inps. Sostanzialmente bypassa l'argomento della mancata autonomia gestionale dell'istituto e dello scippo della vigilanza. Ignora il problema delle esternalizzazioni e il tentativo di ridimensionare l'informatica. Dimentica i tanti nuovi e onerosi impegni dell'Istituto (invalidità Civile?) e di come sono affrontati. Ignora, l'esistenza del buco di 18 milioni di euro di incentivo del 2007 dei lavoratori dell'Inps, proprio quelli che dovrebbero far fronte alla citata domanda di servizi. Soprattutto non propone soluzioni. Tanto dovevamo. di Michele Di Lullo, segretario generale Cisal Fialp-Inps

@fnsisocial

Articoli correlati