Scomparsa Laura Orsucci, cronista di nera de La Nazione
Livorno, 20 marzo 2003. ANSA - Laura Orsucci, 52 anni, nata a Livorno dove da anni lavorava come cronista di nera per il quotidiano La Nazione, è morta stanotte in ospedale dove era ricoverata per una malattia che non le lasciava speranze. Laura Orsucci era una cronista di nera coraggiosa e questo suo coraggio era stato premiato a metà degli anni Novanta quando vinse il premio 'Cronista dell'anno. Allora lavorava a Prato e, mentre stava conducendo un' indagine sulle bande metropolitane di giovani, era stata sequestrata da un gruppo di balordi. Malgrado la situazione di pericolo, lei riuscì a mandare un messaggio alla polizia con il telefono cellulare, indicando il luogo dove si trovava e consentendo così l' arresto dei componenti della banda. La sua voglia di fare la cronista in prima persona l'aveva anche portata sull' isola di Pianosa quando quel penitenziario divenne il carcere dei boss della mafia. Pianosa era zona off limits per tutti e, soprattutto, per i giornalisti, ma Laura Orsucci riuscì ad approdare di nascosto sull'isola ed a fare un servizio sui boss mafiosi. Aveva iniziato a lavorare come corrispondente de La Nazione da Collesalvetti, in provincia di Livorno. Poi, quando alla fine degli anni Ottanta fu nuovamente in edicola la testata Il Telegrafo, del gruppo Monti-Riffeser, era andata a lavorare a Livorno. Chiuso Il Telegrafo era stata assunta a La Nazione, quotidiano per il quale ha lavorato oltre che a Livorno, dove era in forza da anni, anche nelle redazioni di Carrara, Prato e Pisa. Per la redazione di Livorno era un punto di riferimento non solo per la cronaca nera ma anche per tutto ciò che riguardava la brigata dei paracadutisti, di stanza nella città toscana, che aveva seguito anche in missioni all'estero.