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Vertenze 30 Giu 2015

Sciopero all’Ansa, oggi l’incontro con la proprietà Linea dura dell’assemblea: “I tagli sono inaccettabili”

Linea dura dell’assemblea di redazione dell’Ansa, riunita insieme ai rappresentanti del sindacato per decidere – dopo i primi giorni di sciopero – la condotta da tenere nei rapporti con l’azienda che ha presentato un piano di riorganizzazione nel quale sono previsti 65 esuberi tra cassa integrazione e contratti di solidarietà. 

Linea dura dell’assemblea di redazione dell’Ansa, riunita insieme ai rappresentanti del sindacato per decidere – dopo i primi giorni di sciopero – la condotta da tenere nei rapporti con l’azienda che ha presentato un piano di riorganizzazione nel quale sono previsti 65 esuberi tra cassa integrazione e contratti di solidarietà. 

I giornalisti ribadiscono il loro secco no ad un piano di ristrutturazione aziendale che punta a scaricare sui lavoratori i costi di una crisi che non sembra voler passare e, anzi, rilanciano: sono stati infatti proclamati altri 4 giorni di sciopero, fino alle 7 di lunedì mattina. L'astensione dal lavoro verrà sospesa il 29 giugno, perché l’assemblea dei giornalisti ha chiesto all’azienda di rispettare l’impegno a stabilizzare i 10 colleghi precari, e riprenderà il primo luglio. Inoltre è stato affidato al Cdr un pacchetto di ulteriori 20 giorni di sciopero.
All’assemblea è intervenuto Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, che ha espresso la disponibilità del sindacato ad approfondire nel dettaglio, insieme con il Comitato di redazione, la situazione economico-finanziaria della testata e a individuare le soluzioni che possano consentire il rilancio della testata, la salvaguardia del patrimonio di professionalità e competenze che da sempre caratterizzano l’attività dell’Ansa. “Così com’è – ha detto Lorusso – il piano presentato dall’azienda è lacunoso perché non consente di risalire alla reale situazione di bilancio aziendale, limitandosi a una mera elencazione di tagli ai danni della redazione. È poi singolare, oltre che da respingere al mittente, l’annunciata volontà di ottenere un contenimento dei costi attraverso il demansionamento di figure apicali. È inaccettabile che si vogliano ridimensionare la presenza e l’attività dell’Ansa, che rappresenta da sempre un presidio per la libertà e la correttezza dell’informazione, al servizio di tutta la categoria e delle istituzioni. Ridimensionare l’Ansa significa impoverire il panorama dell’informazione italiana, facendo venir meno la possibilità di dare voce e informare l’opinione pubblica su tutto il territorio nazionale. L’impoverimento dell’informazione è sempre un passo indietro per la democrazia perché si toglie ai cittadini la possibilità di essere correttamente informati”.
Dello stesso parere, Lazzaro Pappagallo, segretario dell’Associazione Stampa Romana, che intervenendo all’assemblea ha ribadito la necessità di non accettare acriticamente il piano presentato dall’azienda. Ai giornalisti in assemblea hanno espresso solidarietà il presidente del Cnog, Enzo Iacopino, e la presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio, Paola Spadari.
Sono intanto arrivati nelle ultime ore messaggi di solidarietà da rappresentanti delle istituzioni, uomini politici, presidenti di regione, personaggi dello spettacolo che i colleghi al lavoro hanno rilanciato, come ogni giorno fanno con le notizie “comuni”, alle testate di tutta Italia. Vicinanza che – specie quelle provenienti dalle sfere politiche – ci si auspica possano portare ad una proficua soluzione della difficile vertenza in atto.

Ecco il comunicato stampa dell'assemblea dei giornalisti dell'Ansa, e - a seguire - gli attestati di solidarietà delle Associazioni regionali di stampa.

L'Assemblea della redazione dell'Ansa conferma il no fermo dei giornalisti al piano di tagli presentato dall'azienda che pregiudicherebbe il ruolo della prima agenzia di stampa italiana
Un ricorso allo strumento dei contratti di solidarietà è inaccettabile anche perchè danneggerebbe in modo irreparabile ampiezza della copertura e qualità del notiziario, quindi il ruolo stesso di dorsale del sistema dell'informazione nel Paese e di garanzia di pluralismo e democrazia come testimoniato anche dalle numerose, immediate e trasversali testimonianze di solidarietà spontanea ricevute.L'Assemblea, alla quale hanno partecipato i vertici del sindacato dei giornalisti e la Rsu – come testimonianza della volontà di un percorso comune anche con la componente poligrafica -, conferma che per i giornalisti dell'Ansa è prioritaria l'assunzione a tempo indeterminato di tutti i colleghi da stabilizzare, come previsto dall'accordo sindacale del 2013, e fin dall'imminente scadenza del 30 giugno.L'Assemblea chiede una immediata verifica sui conti dell'ansa e su eventuali aree di recupero dei costi alternative alla solidarietà che non pesino sul corpo redazionale.Vanno anche esclusi i tagli ai budget della redazione, e va assolutamente tutelato il lavoro dei collaboratori.I giornalisti sono pronti a aprire un tavolo di vertenza nazionale con la FNSI ed a proseguire nella linea della massima visibilità anche con iniziative pubbliche.Pertanto l'assemblea proclama sciopero immediato e fino alle sette di lunedì mattina 29 giugno. Un nuovo giorno di sciopero è proclamato fin da ora, in assenza di riscontri alle richieste dell'assemblea, per il primo luglio. L'Assemblea affida un ulteriore pacchetto di giorni di sciopero al CDR per complessivi 20 giorni.

L'Associazione Stampa Umbra al fianco del Cdr e dei giornalisti dell'Ansa
L'Associazione Stampa Umbra è al fianco del Cdr e dei giornalisti dell'Ansa in questa difficile vertenza. Le proposte avanzate dall'azienda con la richiesta di  65 esuberi sono inaccettabili poiché arrivano dopo due stati di crisi che hanno già portato all'uscita dal mondo del lavoro di numerosi giornalisti e poligrafici.
Dunque, l'Azienda è tornata a chiedere nuovi sacrifici ai lavoratori senza che nel frattempo si sia provveduto, da parte del management, al consolidamento, alla  salvaguardia e al rilancio dell'Ansa che, per la sua storia e la sua autorevolezza, rappresenta un unicum nel panorama delle Agenzie di stampa, non solo italiane. In questo quadro va inoltre rigettata la proposta di ricorrere ai contratti di solidarietà, poiché anch'essi andrebbero ad incidere sulle prestazioni di un organico già fortemente ridotto, con ricadute inevitabili sulla copertura e qualità del notiziario e quindi sulla informazione offerta. Ridimensionare l'Ansa significa ridimensionare l'informazione in Italia e la democrazia di questo Paese. È per questo che come Asu riteniamo che della vertenza Ansa vada fatto un caso di valenza nazionale, aprendo se necessario una conflittualità  forte con la controparte. Evitiamo che la pelle di questi nostri colleghi sia usata dagli editori per fare le prove generali sul prossimo contratto di lavoro giornalistico. 

Toscana, Assostampa e consulta dei Cdr:  “A fianco dei colleghi e delle colleghe dell'Ansa”
La consulta del Cdr della Toscana è a fianco dei colleghi e delle colleghe dell'Ansa in sciopero contro la decisione degli editori di tagliare l'organico di 65 unità di giornalisti e 35 poligrafici. Una scelta illogica, in un momento in cui solo la qualità dell'informazione può far risalire la china ad un settore, l'editoria, che sta subendo più di altri la crisi generale dell'economia. Tagliare il "capitale umano", la vera fonte di valore e unica linea strategica efficace nel mondo dell'informazione, è illogico e antiproduttivo. 
L'Ansa rappresenta una realtà fondamentale per il diritto all'informazione, facciamo appello a istituzioni e forze politiche perché gli editori blocchino questa sciagurata scelta.

Esuberi Ansa, Parisi (Sindacato giornalisti Calabria): “La peggiore risposta alla crisi”
“Il piano editoriale dell’Ansa, che prevede 65 esuberi da gestire dal 1° luglio con ricorso alla cassa integrazione o al contratto di solidarietà, rappresenta la peggiore risposta che un’azienda seria possa dare alla crisi”. Lo afferma Carlo Parisi, componente della Giunta Esecutiva Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, secondo il quale “le previsioni di bilancio che, alla fine del 2015, vedrebbero l’azienda chiudere con un passivo di circa 5 milioni di euro, non possono autorizzare l’azienda a tagliare l’unica vera risorsa: il capitale umano che, grazie alla professionalità capillarmente diffusa sul territorio, ha sempre assicurato alla principale agenzia di stampa prestigio e autorevolezza derivanti dalla qualità dell’informazione, condizione essenziale per rimanere sul mercato”.
“In una società sempre più inflazionata da notizie incontrollate – sottolinea Carlo Parisi – ridurre il lavoro giornalistico equivale, infatti, solo a spianare la strada alle notizie spazzatura derogando al principio fondamentale dell’informazione. L’azienda non può pensare di ricorrere a nuovi e invasivi ammortizzatori sociali dopo aver disatteso gli impegni sottoscritti negli accordi sindacali per il precedente stato di crisi. Così come – evidenzia Parisi – non possono passare sotto silenzio le responsabilità pesantissime del Governo Renzi nei confronti dell’editoria. Un atteggiamento irresponsabile in un mercato editoriale devastato dalla crisi”.
“In nome della spending review – sottolinea il segretario del sindacato dei giornalisti – il Governo non può continuare a falciare contributi, pubblicità istituzionale e abbonamenti ai giornali e alle agenzie di stampa, favorendo di fatto il proliferare di aziende pirata che devastano il mercato e sono causa della concorrenza sleale. E nel contempo non può continuare a destinare le poche risorse disponibili senza pretendere i Durc di correttezza contributiva, ma anche retributiva, da parte delle aziende. Senza provvedimenti e azioni serie e incisive si ottiene un solo risultato: alimentare e favorire la concorrenza sleale agli editori seri che, invece, investono nelle risorse umane e credono nella qualità dell’informazione, ma sono costretti a chiudere e licenziare”.
Il Sindacato Giornalisti della Calabria, nell’esprimere “piena solidarietà ai giornalisti impegnati in questa delicatissima vertenza, sosterrà, assieme alla Fnsi, tutte le iniziative di lotta a tutela dei livelli occupazionali e nel rispetto dei cittadini che dalla stampa pretendono, giustamente, qualità e tempestività”.

Assostampa Sarda: “La lotta dei giornalisti dell’Ansa è la lotta di tutti i giornalisti”
La lotta dei giornalisti dell’Ansa è la lotta di tutti i giornalisti. L’Associazione della Stampa Sarda è accanto alla redazione della più grande agenzia di stampa, che si oppone con lo sciopero fino al 1° luglio a un piano industriale scritto con l’ascia. Non sarà tagliando sul pluralismo e sulla completezza dell’informazione che si renderà questo Paese più snello e competitivo, ma solo più docile e inconsapevole. I 65 esuberi individuati dall’azienda sono una ferita per tutta la categoria, e rappresentano l’incapacità di confrontarsi con i problemi dell’informazione se non con tagli avvilenti al patrimonio di competenze e professionalità che alimenta grande parte dell’informazione italiana.

Associazioni di Stampa, con l'Ansa a rischio qualità sistema
'Servono soluzioni che potenzino il capitale umano dell'agenzia'

"Un drastico ridimensionamento della redazione dell'Agenzia ANSA rischierebbe di mortificare il patrimonio di professionalità e di compromettere in maniera significativa la qualità complessiva del sistema informativo nazionale". È l'allarme lanciato dalle associazioni regionali di stampa della Basilicata, Liguria, Valle d'Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto e Puglia che "sono al fianco del Cdr e di tutti i colleghi dell'agenzia in questa delicata vertenza con l'azienda".
"Per la sua natura di cooperativa dei principali editori italiani e per la sua funzione - si legge nella nota - l'Agenzia ANSA è il cuore dell'informazione in Italia e in quanto tale va salvaguardata dai pesantissimi tagli previsti dall'azienda che ha individuato 65 giornalisti in esubero (oltre a 35 poligrafici) e ha previsto il ricorso alla cassa integrazione e ai contratti di solidarietà". 
"Il piano, se attuato, causerebbe di fatto lo smantellamento di un presidio informativo - prosegue l'Assostampa - che è ora radicato in tutte le regioni italiane e presente nelle più importanti capitali estere e condannerebbe la principale agenzia italiana a un'immeritata retrocessione nel panorama informativo nazionale e internazionale. Servono soluzioni alternative che, anziché ridurre e mortificare, salvaguardino e potenzino il capitale umano dell'ANSA. Soluzioni che devono necessariamente essere inquadrate in un piano del governo di rilancio del settore delle agenzie di stampa che ha bisogno di prospettive strategiche di lungo periodo".

Ordine e sindacato della Campania al fianco dei colleghi dell’Ansa
Il management dell'Ansa, l'agenzia di stampa più importante del Paese, senza presentare alcun piano di riorganizzazione e di rilancio, scarica esclusivamente sui lavoratori il peso di un buco da 5 milioni di euro, dichiarando 65 esuberi. Un'operazione inaccettabile contro la quale il Cdr ha risposto fermamente. Quella dei giornalisti dell'agenzia è una battaglia che va sostenuta con tutte le forze. L'Ansa è un pilastro del sistema dell'informazione italiano, indebolirla significa dare un duro colpo alla libertà stessa del Paese, significa lasciare senza voce interi territori, demolire una fetta di democrazia. Il ricorso agli ammortizzatori sociali sta diventando la via ordinaria per risanare i conti: non può e non deve essere così. Chi amministra un'azienda deve prendersi le proprie responsabilità sempre, fino in fondo. Il Sindacato unitario, i consiglieri campani della FNSI e l'Ordine dei giornalisti della Campania sostengono la battaglia dei colleghi dell'Ansa contro quella che si presenta come una nuova operazione di macelleria editoriale. 

Il Sindacato giornalisti marchigiani solidale con i colleghi dell'Ansa
"Il Sindacato giornalisti marchigiani solidarizza con i colleghi dell'Ansa, il cui sciopero contro l'ennesimo distruttivo piano dell'Editore ha scosso il giornalismo italiano riaffermando l'esistenza di una scala di priorità anche in una professione sempre più nel mirino dei tempi, dei manager con le forbici facili, delle strettoie  economiche e delle insidie normative. Agitare la scure contro il principale garante del flusso informativo comune a tutta la stampa italiana rappresenta un rischio da respingere con forza: di fronte a tagli così radicali anche la più collaudata e professionale delle strutture alla lunga rischierebbe di cedere in qualità e ampiezza del servizio. È  un pericolo da non correre, specialmente in provincia, dove l'Ansa è spesso l'unica fonte di trasmissione e autenticazione delle notizie anche nell'era dei social network. Per questo istituzioni e territorio, che hanno reagito prontamente al piano insensato dell'Editore esprimendo la propria solidarietà alla redazione in sciopero, ora debbono fare un salto di qualità e ragionare su quali risorse possano essere investite a garanzia di questo bene comune dell'informazione regionale e, di riflesso,  della democrazia marchigiana. Non di sola solidarietà possono vivere i giornali. E neppure le agenzie. L'Ansa merita investimenti e attenzioni. Anche dai territori. Il Sigim dialogherà con chiunque voglia accettare questa sfida".

Aser: solidarietà ai giornalisti dell'Ansa. La più autorevole agenzia italiana non può essere ridotta a un ufficio di passacarte
L'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna (Aser) è a fianco dei giornalisti dell'Ansa in stato di agitazione dopo l'annuncio da parte dell'azienda di un imponente piano di ristrutturazione con ricorso dall'1 luglio agli ammortizzatori sociali. Insieme ai colleghi il Sindacato regionale dei giornalisti vuole contrastare il tentativo di ridurre la più grande e autorevole agenzia di stampa italiana ad ufficio di passacarte. Il piano aziendale di revisione dell'organico - che prevede 65 esuberi - disattende impegni già presi coi colleghi precari e coi collaboratori storici. In tale prospettiva, l'Ansa non disporrà delle risorse necessarie a garantire un'informazione completa e imparziale, in una fase delicatissima per il Paese. Si prospetta così un'ulteriore compressione degli spazi di democrazia, proprio quando le inchieste della Magistratura, le battaglie parlamentari, le scelte del Governo, le tensioni con le parti sociali richiedono la più ampia e neutrale informazione.

Ansa: serve un piano di rilancio, non di soli tagli
La Subalpina a fianco dei colleghi dell'agenzia, pilastro dell'informazione
 
Oggi i colleghi dell’Ansa sono tornati al lavoro dopo ventiquattro ore di sciopero, proclamate a causa della decisione dell’azienda di annunciare sessantacinque esuberi. Nell’esprimere piena solidarietà al Cdr e alla redazione impegnati in una durissima vertenza, l’Associazione Stampa Subalpina auspica che l’azienda voglia recedere da un piano il cui unico obiettivo è quello di ridurre i costi senza un chiaro piano di rilancio per l’agenzia. L’Ansa rappresenta una risorsa e un pilastro insostituibile per il sistema dell’informazione italiano e il sindacato dei giornalisti piemontesi sarà in prima fila nel difenderlo.

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